Al lago Ritorto in inverno


Lunghezza: 11 km
Dislivello: 699 m.
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 2062 m
Difficoltà: facile

Conoscevamo il lago Ritorto nella sua veste estiva ed autunnale ma non ci eravamo mai andati in inverno. Questa volta approfittiamo di una neve ben assestata e di una splendida giornata di febbraio per fargli visita sapendo che più che il lago sarà il panorama sul Brenta che si gode da lassù ad entusiasmarci.
Il percorso lo conosciamo bene per averlo fatto molte volte. Dal parcheggio in località Paluac sulla statale 239 prima di Madonna di Campiglio saliamo sulla sterrata diretta a Malga Milegna e da lì cambiando direzione percorriamo un  tratto meno ripido fino a Malga Ritorto situata in splendida posizione sul Brenta Centrale e la val Brenta. Ora seguiamo il sentiero B05 che dalla malga si inoltra nella Val dei Canton passando alla sinistra di una zona  di pascolo pianeggiante chiamata Pian degli Uccelli. Giunti in fondo all'impluvio (Canton del Ritorto) cominciamo a salire in un bosco di abeti e larici restando per un bel tratto al centro della valle. Superato un ponticello sul Rio Colarin passiamo sul versante or. sinistro arrivando poco dopo al bivio con il sentiero proveniente dalla strada che collega Patascoss a malga Ritorto. Da questo punto comincia in campo aperto il tratto più impegnativo dell'escursione con tornanti che affrontano il versante ripido che va poi appianandosi in prossimità del lago. Raggiungiamo infine il circo glaciale con il lago ancora completamente ghiacciato e coperto dalla neve. Una panchina d'autore perfettamente asciutta ci aspetta per il pic-nic. Favoloso il panorama che si gode dal quassù del Gruppo del Brenta. Scartiamo l'idea di scendere sul sentiero 277 che passando per il Pian dei Mughi arriva a malga Ritorto perché non c'è una traccia battuta e la discesa sarebbe troppo lenta e faticosa. Ritorniamo dunque sul sentiero dell'andata fermandoci a malga Ritorto sempre aperta durante la stagione invernale per un caffè con una vista indimenticabile sulle guglie del Brenta. L'escursione passa in una zona a rischio valanghe per cui è necessario consultare prima il bollettino valanghe ed accertarsi della stabilità del manto nevoso

 


Come arrivare: in val Rendena dopo il paese di S.Antonio di Mavignola si contano 4 tornanti a cui segue una lunga retta. Il piccolo parcheggio si  trova dopo il quarto tornante sulla destra all'imbocco di una stradina che porta al ristorante Al Fratè da Streza. Il sentiero parte di fronte al parcheggio


Il parcheggio in località Paluac e la nostra sterrata all'inizio cementata


La larga sterrata porta a malga Milegna  e a malga Ritorto


Durante la salita il panorama sul gruppo del Brenta si fa sempre più vasto



Verso ovest splendono al sole le distese innevate del ghiacciaio dell'Adamello. Il Carè Alto è la prima montagna a sinistra e più a destra si vede il Corno di Cavento. Ci troviamo nel parco naturale Adamello-Brenta


Arriviamo a malga Milegna. Qui c'è un segnavia e sulla sinistra parte il sentiero che porta ai Masi di Claemp. Noi invece giriamo decisamente a destra proseguendo sulla sterrata con pendenze meno accentuate


Non è un cucciolo di foca artica da salvare ma il nostro Artax incappato in una buca di neve fresca con zero appigli per risalire. Ma ce la farà


Dopo mezz'ora siamo in vista di malga Ritorto


Dietro la malga c'è l'omonima locanda alpina molto frequentata dai turisti e dagli sciatori che possono arrivare qui dalla vicina stazione sciistica di Patascoss con una bella camminata su un sentiero pianeggiante o grazie ad una motoslitta


Malga Ritorto gode di un panorama superlativo sul Brenta


Panorama dal passo del Grosté (a sinistra) fino a cima Tosa (a destra)


Inizialmente questo è il giro che si pensava di fare: salire al lago Ritorto e scendere sul sentiero 277. L'assenza di una traccia battuta dal lago alla malga ci ha però convinti a rinunciare all'anello e a limitarsi a un'andata ritorno sullo stesso percorso


Seguendo il segnavia situato nei pressi della malga lasciamo la malga imboccando una traccia che si inoltra in Val dei Canton


Questo invece è il bivio con il sentiero 277 che pensavamo di prendere nel ritorno e che troviamo invece sepolto dalla neve. Si trova a poca distanza dalla malga



La nostra traccia è ben battuta e ci conduce sulla sinistra della Val dei Canton. La linea indica approssimativamente il nostro sentiero B05 


La prima parte della valle è un biotopo chiamato Pian degli Uccelli,  caratterizzato da una zona umida e torbosa frammista a un bosco di abeti e larici


Il Canton del Ritorto è la parte più interna del pianoro. A Passo Ritorto invece eravamo arrivati nel corso di un'escursione estiva


Al Canton del Ritort il sentiero si inoltra decisamente nel bosco e comincia a salire abbastanza ripidamente. Nelle zone umide troviamo ghiaccio ed è utile avere i ramponcini per evitare scivolate e procedere più speditamente


Per un buon tratto seguiamo la traccia poi la perdiamo e dobbiamo ricorrere al gps per ritrovarla un po' sopra. Arriviamo a questo ponticello sul Rio Colarin che ci porta sull'altro versante della valle


Sopra questo segnavia inizia il tratto in campo aperto  e la salita si fa più impegnativa. Girando a destra invece si scende arrivando sulla strada che collega Patascoss a malga Ritorto


Vista la mancanza di neve per un tratto saliamo quasi sull'erba poi la traccia si riporta a sinistra in una zona d'ombra dove la neve è ancora alta


Il ripido tratto finale tende ad appianarsi nelle vicinanze del lago. Ci fermiamo a tirare il fiato e ne approfittiamo per dare uno sguardo al magnifico paesaggio di fronte a noi


Una bella panchina firmata e perfettamente asciutta ci aspetta sul bordo del lago 


Troviamo il magnifico lago Ritorto 2060 m. completamente addormentato sotto una spessa coltre nevosa. Sullo sfondo cima Ritorto 


Come tutti i laghi di questa zona prende origine da un circo glaciale riempito dall'acqua di fusione del ghiacciaio della Presanella. Ha una superficie di 91.700 mq. Un sentiero in quota lo collega alla cabinovia Cinque Laghi proveniente da Madonna di Campiglio


Il lago è stupendamente affacciato sulle dolomiti di Brenta


Suonando sui campanacci usati per le mucche si ottengono diverse  note musicali


Il nettare di oggi è un Vermentino sardo


Zoom di Maurizio su un settore del Brenta con cima Grosté a sinistra, cima Sella a destra e cima Falkner al centro 


Bocca di Tuckett, Castelletto inferiore e superiore,Campanile di Vallesinella e cima Falkner


Cima Brenta


Ritorniamo alla malga sul sentiero dell'andata. Le ombre ormai scese sul fondovalle mettono in maggior risalto le zone illuminate. A sinistra la Pietra Grande e il passo del Grosté


Qui è facile sentirsi in armonia con se stessi e con la natura


Ritornati alla civiltà ci fermiamo alla malga per bere qualcosa prima di intraprendere l'ultima parte dell'escursione


Ripartiamo con le ombre che si allungano velocemente


Malga Milegna. Qui si gira a sinistra 


Ultimi raggi sul Brenta e fine di una di una splendida giornata

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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