
Lunghezza: 8,2 Km
Dislivello: 408 m
Tempo in movimento: 2h45
Altitudine max: 1618 m
Difficoltà: facile
Il monte Biaena 1618 m. è una modesta montagna del Trentino meridionale posta ad ovest di Rovereto e ad est della val di Gresta che però regala inaspettati e vasti panorami. Il boscoso versante ovest, quello rivolto verso la val di Gresta (Grestatal) è caratterizzato da un profilo fortemente inclinato con affioramenti di larghe placche rocciose mentre quello rivolto ad est precipita sulla Vallagarina con falesie e terrazzamenti coltivati. Il nostro giro ad anello sale alla cima sul versante ovest, scende su quello est, passa per malga Somator e si conclude con il ritorno a passo Bordala da dove era iniziato.
Dopo aver parcheggiato a passo Bordala prendiamo la stradina diretta a malga Somator. Superato un maneggio e una zona agricola al primo bivio (1278 m.) seguiamo sulla destra il 671 (sentiero attrezzato delle Laste). Incrociamo altri due bivi raggiungendo località Faea (1400m). Da qui comincia la salita vera e propria. Il sentiero compie un lungo traverso abbastanza ripido nel bosco sul versante ovest della montagna uscendo in campo aperto solo in corrispondenza di una larga placca rocciosa da superare con attenzione perché il cordino d'acciaio che in estate ne facilita il transito così come le staffe possono essere ricoperti dalla neve (vivamente consigliati i ramponi). Superata la placca (le laste) rientriamo nel bosco per l'ultimo tratto che ci porta ormai in campo aperto in prossimità di capanna Biaena 1580 m. La cima, dove è posizionata una croce con un basamento in cemento, si trova 40 m. più in alto e un centinaio di metri verso sud. Vasto panorama su molte cime del trentino meridionale, sul lago di Garda sulla Vallagarina e sulla val d'Adige.
Ora scendiamo lungo un ripido sentiero (parte del Sentiero della Pace) che si insinua tra verticali falesie, attraversa una bella faggeta e si conclude nei pressi di casa Grigolli andando a collegarsi con una forestale pianeggiante (parte del Cammino di S.Rocco). La sterrata attraversa un bosco di splendidi faggi secolari e conduce a malga Somator posta in posizione panoramica sulla valle. Continuando in leggera salita raggiungiamo il Bivio dei Laresi dove si trova un posteggio (utile per chi volesse accorciare l'escursione se la strada è aperta). Da lì non ci resta che scendere dalla selletta per ritrovare in breve il primo bivio incontrato nell'andata e quindi Passo Bordala
1/3/2021



Come arrivare: ci sono due modi per salire a passo Bordala. Uno è quello di prendere la strada per il lago di Cei da Villalagarina e una volta superato il paese di Castellano al bivio seguire le indicazioni per passo Bordala (19,6 km), oppure seguire la statale SS240 Rovereto-Riva e una volta giunti alla rotatoria di Loppio seguire le indicazioni per la val di Gresta e passo Bordala (27,1 Km)
Dopo aver parcheggiato al passo ci incamminiamo sulla traccia innevata che segue la strada di via Case Sparse diretta a malga Somator. Sullo sfondo il versante est del monte Stivo 2054 m. Siamo nelle prealpi trentine
Entrando nella boscaglia in leggera salita la stradina si dirige verso il bivio dei Laresi, una selletta posta tra il monte Somator a sinistra e il Biaena a destra
Prima di arrivare alla selletta c'è questo bivio e noi giriamo a destra
Poco più avanti si trova questo bivio
In località Faea la stradina diventa un sentiero e comincia la vera salita
Quasi tutto il percorso si svolge nel bosco e la mattina è in ombra
Il sentiero taglia diagonalmente il versante ovest della montagna
Usciamo dal bosco solo quando arriviamo nei pressi delle Laste, una zona caratterizzata da una vasta placca di roccia liscia. Sotto c'è la val di Gresta con Ronzo-Chienis e il monte Creino. Sullo sfondo il lago di Garda
Nel tratto del lastrone di roccia inclinata risultano utili i ramponcini anche perché la neve ha coperto il cavetto d'acciaio e le staffe del sentiero attrezzato
Lo stesso tratto in estate (foto AT)

Superata la placca rientriamo nel bosco. Poco dopo incrociamo la strada forestale sentiero 678 che sale da Chienis

Ormai fuori da bosco giungiamo a Capanna Biaena costruita dove durante la Grande Guerra si trovava la stazione a monte della teleferica austriaca che saliva da Ronzo Chienis

Superata la placca rientriamo nel bosco. Poco dopo incrociamo la strada forestale sentiero 678 che sale da Chienis
Ormai fuori da bosco giungiamo a Capanna Biaena costruita dove durante la Grande Guerra si trovava la stazione a monte della teleferica austriaca che saliva da Ronzo Chienis

Capanna Biaena in estate (foto dal web)

Dobbiamo salire per altri 40 m. per arrivare sulla cresta che dà sulla Vallagarina. Per la sua posizione strategica il monte Biaena, pur non essendo mai stato teatro di battaglie, divenne un importante avamposto austriaco dotato di trincee, postazioni di pezzi d'artiglieria in tre caverne in roccia e un grande invaso per la raccolta dell'acqua piovana. Sullo sfondo la catena Stivo-Bondone

Rovereto 1400 m. più in basso sembra comunque vicinissima

Ad ovest il Carè Alto e il ghiacciaio dell'Adamello

La croce di vetta si trova 100 m. più a sud, un punto ideale per uno spuntino

Alla base di un bel salto di roccia si trovano alcuni terrazzamenti coltivati

Il fondovalle della Vallagarina è molto antropizzato anche se sopravvivono aree agricole destinate principalmente a vigneto. Sullo sfondo il gruppo della Vigolana. L'Adige scorre quasi rettilineo ma fino all'inizio del XVIII° secolo le sue piene e anse creavano grossi problemi all'agricoltura ed ai centri abitati. Fu l'impero austro-ungarico ad iniziare le grandi opere di regimazione del fiume e dei suoi affluenti

Borgo Sacco e Isera

Malga Grigolli

Ad ovest possiamo godere di un fazzoletto di lago di Garda

La zona industriale di Rovereto lambisce ormai i Lavini di Marco originati da una enorme frana staccatasi dal monte Zugna e avvenuta in epoche remote

La val d'Adige. Da sinistra il Pasubio e Carega, Zugna e Lessini

Verso nord est con il Finonchio in primo piano, cima Portule il monte Verena sullo sfondo


Dobbiamo salire per altri 40 m. per arrivare sulla cresta che dà sulla Vallagarina. Per la sua posizione strategica il monte Biaena, pur non essendo mai stato teatro di battaglie, divenne un importante avamposto austriaco dotato di trincee, postazioni di pezzi d'artiglieria in tre caverne in roccia e un grande invaso per la raccolta dell'acqua piovana. Sullo sfondo la catena Stivo-Bondone
Rovereto 1400 m. più in basso sembra comunque vicinissima
Ad ovest il Carè Alto e il ghiacciaio dell'Adamello
La croce di vetta si trova 100 m. più a sud, un punto ideale per uno spuntino
Alla base di un bel salto di roccia si trovano alcuni terrazzamenti coltivati
Il fondovalle della Vallagarina è molto antropizzato anche se sopravvivono aree agricole destinate principalmente a vigneto. Sullo sfondo il gruppo della Vigolana. L'Adige scorre quasi rettilineo ma fino all'inizio del XVIII° secolo le sue piene e anse creavano grossi problemi all'agricoltura ed ai centri abitati. Fu l'impero austro-ungarico ad iniziare le grandi opere di regimazione del fiume e dei suoi affluenti
Borgo Sacco e Isera
Malga Grigolli
Ad ovest possiamo godere di un fazzoletto di lago di Garda
La zona industriale di Rovereto lambisce ormai i Lavini di Marco originati da una enorme frana staccatasi dal monte Zugna e avvenuta in epoche remote

La val d'Adige. Da sinistra il Pasubio e Carega, Zugna e Lessini
Verso nord est con il Finonchio in primo piano, cima Portule il monte Verena sullo sfondo
Stivo e Cornetto del Bondone
Il monte Creino è un formidabile balcone sul lago di Garda
Il versante verso sud est precipita a valle con dei salti di roccia
La ferrata del Somator sentiero 673 che collega la cima del Biaena a malga Somator è inagibile quindi decidiamo di scendere lungo il ripido sentiero recentemente ripristinato diretto a casa Grigolli. Troviamo facilmente la traccia sulla neve ad est della cima e iniziamo la discesa che all'inizio è piuttosto ripida. La pista con stretti zig-zag si incanala in un ombroso vallone tra falesie strapiombanti ma poi progressivamente perde in ripidità
La discesa dalla cima del monte Biaena. Anche qui sono molto utili i ramponcini piuttosto che le ciaspole
Ormai la parte più dura è alle spalle e possiamo tirare il fiato
Attraversiamo una fitta faggeta
Il sentiero sbocca nei pressi di casa Grigolli
Assaporiamo una breve pausa prima di affrontare l'ultima parte del giro
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Guardando verso il Pasubio e lo Zugna

Il versante ovest dello Zugna, sullo sfondo il Cornetto (al centro) e il massiccio del Pasubio (a sinistra)

Seguiamo fino a malga Somator una forestale dal profilo ondulato tra maestosi faggi secolari

Malga Somator

Superata malga Somator c'è un'ultima salitina da affrontare fino al bivio dei Laresi poi si scende fino al bivio dell'andata

Da lì non resta che riprendere la traccia fino a passo Bordala

Il maneggio

Scarica la traccia gps da Wikiloc
Vedi la mappa di tutte le escursioni del blog
Il versante ovest dello Zugna, sullo sfondo il Cornetto (al centro) e il massiccio del Pasubio (a sinistra)
Seguiamo fino a malga Somator una forestale dal profilo ondulato tra maestosi faggi secolari
Malga Somator
Superata malga Somator c'è un'ultima salitina da affrontare fino al bivio dei Laresi poi si scende fino al bivio dell'andata
Da lì non resta che riprendere la traccia fino a passo Bordala
Il maneggio
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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