
Lunghezza: 11,8 km
Dislivello: 405 m.
Tempo in movimento: 3h15
Altitudine max: 1670 m
Difficoltà: facile
Una piacevole ciaspolata lungo la strada militare che da Serrada arriva al forte Dosso del Sommo. Suggestivi i panorami sulla valle di Terragnolo e sul Pasubio nell'andata e sul vasto altopiano cimbro una volta raggiunto il Forte.
Partenza presso il parcheggio in località Roccolo 1304 m. situato a monte di Serrada sulla S.P. 220 Parisa diretta al Fondo Grande. La strada militare con pendenza moderata e costante compie un lungo traverso nel bosco incrociando per tre volte (attenzione!) le piste che scendono dalla Martinella portandosi sul bordo della val di Terragnolo. Dopo un tratto quasi rettilineo che costeggia la valle con belle vedute sul Pasubio la strada arriva in località Platastal dove si trovano i ruderi di una caserma austriaca. Si prosegue per una valletta sinuosa (Barnatal) dove la strada alterna tratti all'aperto con altri immersi nel bosco di abeti fino alla base dell'altura sulla quale si trova il forte. Ora sempre in costante e dolce pendenza la strada affronta una serie di tornanti raggiungendo prima i ruderi di una caserma e poi il Forte a 1670 m. All'altezza del sesto tornante incrocia il 136 utile se si vuole nel ritorno passare per il rifugio Baita Tonda o usare l'impianto della Martinella. Una volta giunti al Forte, punta di diamante del sistema difensivo austriaco nella guerra degli altipiani, vale la pena proseguire qualche a decina di metri fino ad un punto panoramico (segnaletica) sulla Vigolana, il Pizzo di Levico, cima Mandriolo, cima Portule e tutta l'Alpe cimbra.
Ritorno sul sentiero dell'andata. In alternativa si puo' arrivare alla Baita Tonda e scendere lungo il sentiero 136 fino al punto di intersezione con la strada militare

Come arrivare: una volta giunti a Serrada prendere la S.P. 220 Parisa, via E. Fermi, diretta a Fondo Grande. Percorsi 850 m. in località Roccolo si trova un piccolo parcheggio. La strada è visibile sulla destra (grande pannello con mappa)



L'inizio della strada militare austriaca. Fu realizzata negli anni antecedenti la prima guerra mondiale per la costruzione del Forte Dosso del Sommo chiamato anche Forte Dosso delle Somme (1911-14). Come tutte le strade militari ha una pendenza costante e moderata. Lunghezza circa 6 km. La strada fa parte del Giro dei Forti
Coordinate: Lat.45°54'4.04"N Long.11° 9'41.35"E

Qualcuno che mi ha preceduto ha lasciato una debole traccia nella neve caduta il giorno prima. Fatto un centinaio di metri preferisco mettere le ciaspole che si riveleranno molto utili soprattutto nella parte alta del percorso

La strada contorna il versante ovest della Martinella uscendo di tanto in tanto dal bosco. Da questa radura si puo' scorgere il monte Finonchio 1608 m.

Gli alberi sono ancora carichi di neve fresca e farinosa

Un tratto soleggiato della strada

Arrivo alla prima intersezione con le piste della Martinella. Questa non è stata ancora battuta dai gatti delle nevi

Il paese di Serrada con il monte Finonchio, sullo sfondo il monte Altissimo di Nago

Passo sotto la seggiovia incrociando una seconda pista, questa già battuta

Poco dopo arrivo al bordo di una larga pista poco frequentata in quel momento. Aggirata la rete di protezione attraverso velocemente e ritrovo la strada militare, segnalata anche da un segnavia

In località Valletta 1430 m. la strada esce dal bosco portandosi sul bordo della Val di Terragnolo. Incrocio il sentiero 136 che avevo percorso in una precedente escursione partendo dall'albergo Cogola

Segue un bel rettilineo soleggiato con grandi visuali sulla val di Terragnolo e sul prospiciente Pasubio. Sullo sfondo il passo della Borcola

La strada, recentemente ripristinata, in inverno è battuta dal gatto delle nevi per cui non sono necessarie le ciaspole ma la situazione di oggi suggerisce almeno scarponi con ghette

In località Platastal 1405 m. si possono scorgere sulla destra i ruderi di alcune caserme austriache.

Qualcuno che mi ha preceduto ha lasciato una debole traccia nella neve caduta il giorno prima. Fatto un centinaio di metri preferisco mettere le ciaspole che si riveleranno molto utili soprattutto nella parte alta del percorso

La strada contorna il versante ovest della Martinella uscendo di tanto in tanto dal bosco. Da questa radura si puo' scorgere il monte Finonchio 1608 m.

Gli alberi sono ancora carichi di neve fresca e farinosa

Un tratto soleggiato della strada

Arrivo alla prima intersezione con le piste della Martinella. Questa non è stata ancora battuta dai gatti delle nevi

Il paese di Serrada con il monte Finonchio, sullo sfondo il monte Altissimo di Nago

Passo sotto la seggiovia incrociando una seconda pista, questa già battuta

Poco dopo arrivo al bordo di una larga pista poco frequentata in quel momento. Aggirata la rete di protezione attraverso velocemente e ritrovo la strada militare, segnalata anche da un segnavia

In località Valletta 1430 m. la strada esce dal bosco portandosi sul bordo della Val di Terragnolo. Incrocio il sentiero 136 che avevo percorso in una precedente escursione partendo dall'albergo Cogola

Segue un bel rettilineo soleggiato con grandi visuali sulla val di Terragnolo e sul prospiciente Pasubio. Sullo sfondo il passo della Borcola

La strada, recentemente ripristinata, in inverno è battuta dal gatto delle nevi per cui non sono necessarie le ciaspole ma la situazione di oggi suggerisce almeno scarponi con ghette

In località Platastal 1405 m. si possono scorgere sulla destra i ruderi di alcune caserme austriache.
Il Forte del Sommo faceva parte della cintura di sbarramento degli altipiani costituita da sette forti (werk in tedesco) che da qui arrivava fino a cima Vezzena. Le "fortezze dell'imperatore" facevano parte del vasto sistema difensivo approntato a partire dal 1840 dall'impero asburgico in previsione di un conflitto con il Regno d'Italia



Qui c'è l'unica costruzione civile visibile lungo il percorso, una baita ben nascosta tra gli abeti

A Platastal la strada gira a sinistra e si inoltra in una sinuosa valletta. Inizia qui una serie di tornanti che conducono al Forte

Salgo lungo i tornanti tra chiazze di sole e tratti ombrosi mentre la temperatura si abbassa sensibilmente

Dopo il quarto tornante la strada esce in campo aperto ormai in vista degli impianti della vicina Martinella

Al sesto tornante intercetto il 136 diretto allo chalet Baita Tonda ma oggi per il ritorno ho deciso che rifarò il percorso dell'andata. Sullo sfondo il Bondone e il Brenta

Le fortificazioni si trovano sull'altura che domina ad ovest tutti i dossi (le somme) della Martinella. Le prime che incontro sono casematte e i ruderi di una caserma che probabilmente serviva come alloggio per gli ufficiali

Infine arrivo al Forte Dosso del Sommo (o delle Somme) a 1670 m. La vista delle rovine di quello che fu una potente opera bellica ha qualcosa di spettrale. Da qui gli austriaci potevano dominare tutta la val di Terragnolo e il passo della Borcola. Potevano inoltre bombardare con i loro obici la zona del Pasubio (Col Santo) e degli Altopiani. Il Werk Serrada, come lo chiamavano gli austriaci, fu il più grande e tecnologicamente avanzato forte del fronte. Assieme agli altri bloccò i tentativi di sfondamento delle truppe italiane tra il maggio e l'agosto 1915
Ora è in completa rovina non tanto a causa dei bombardamenti italiani quanto per le demolizioni post belliche (1936) per il recupero dell’acciaio contenuto nella copertura. Costruito tra il 1911 e 1914 il Forte era dotato di obici, cannoni e mitragliatrici. Poteva ospitare una guarnigione di 250 uomini. Oltre che con la strada era collegato a Serrada tramite le trincee della Forra del Lupo

Continuo portandomi su un dossetto panoramico a sinistra del Forte

Dall'altura si gode un vasto panorama sul Sommo Alto dove si trovano le rovine di un altro forte austriaco. Sullo sfondo invece cima Portule, il Pizzo di Levico, cima Mandriolo e più in là i Lagorai. In primo piano la pista che scende a Fondo Grande

Il Cornetto di Folgaria, il Becco di Filadonna e la Vigolana

Verso ovest la Martinella, la catena Stivo-Bondone, sullo sfondo il Brenta e i ghiacciai Adamello-Presanella

Nel ritorno mi soffermo ad osservare questa strada così bene inserita nel paesaggio e ancora praticamente intatta dopo più di 100 anni dalla sua costruzione




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