Monte Vignola e Corno della Paura



Lunghezza: 11.69 Km
Dislivello: 534 m
Tempo in movimento: 3h 15
Altitudine max: 1618 m.
Difficoltà: facile

Il monte Vignola e il Corno della Paura si trovano su quella catena secondaria del Baldo che con verticali scalini rocciosi e terrazzamenti pensili delimita ad ovest il corso della val d'Adige. La loro posizione dominante sulla valle ha fatto sì che durante la guerra 1914-18 le due montagne fossero destinate ad essere fortificate prima dall'Austria e, dopo l'arretramento del fronte, anche dall'Italia. Dalle loro cime e dalla strada militare che le collega si possono godere panorami vastissimi sulle montagne del Trentino meridionale, verso il Baldo e la Lessinia. L'anello di oggi è adatto a tutte le scarpe, privo di pericoli e percorribile in tutte le stagioni.
Partiamo dal parcheggio antistante il camping Polsa e seguiamo la strada militare, Sentiero della Pace, che con poca pendenza sale verso malga Vignola arrivando alle ex-caserme austro-ungariche e poco dopo sulla dorsale che guarda sulla val d'Adige a 1504 m. Da lì in 20' si arriva sulla cima del Vignola 1606 m. dove si trovano molte fortificazioni e manufatti circolari in cemento per l'artiglieria antiaerea. Vastissimo il panorama da quassù! Ritornati sulla sterrata continuiamo su terreno ondulato fino ad una diramazione: lasciamo la strada che corre in basso, più adatta alle mbt, e prendiamo quella che sale alle Colme del Vignola 1555 m., più panoramica (le due sterrate si riuniscono poco dopo). La discesa conduce a bocca d'Ardole 1387 m., posta sul bordo di uno scosceso vallone sopra il castello di Avio e risalito dal sentiero 686. Da lì inizia un tratto spettacolare che attraverso alcune gallerie e arditi tornanti scavati sul versante roccioso di una gola posta sotto il Corno della Paura raggiunge il pascolo soprastante. Ora seguiamo sulla sinistra la traccia per il Corno che raggiungiamo in 10 minuti di salita a 1518 m. Quella che ora è un'area pic-nic fu una importante postazione strategica per il controllo della valle con numerose fortificazioni ancora visibili. Impressionante anche da qui il panorama a 360° e il forte sbalzo sulla valle. Nel ritorno sul pascolo raggiungiamo una vicina lapide dedicata alla Iª Armata da dove parte la sterrata che scende a malga Pravecchio di Sopra. Giunti alla malga abbandoniamo la strada per una scorciatoia che scende sulla destra in una valletta nel bosco e poi sulla pista da sci. Arrivati in prossimità di malga Susine ritroviamo la sterrata che seguiremo fino al parcheggio della Polsa
15/4/2022



Come arrivare: al casello Rovereto Sud/Lago di Garda all’interno della rotonda si prende l’ultima uscita in direzione Altopiano di Brentonico. Superato il paese si seguono le indicazioni per la Polsa e successivamente per il Camping (22 km dal casello), posto in cima all'abitato



Il camping della Polsa



Un bacino per la raccolta dell'acqua, fonte sempre più preziosa in montagna per l'innevamento delle piste e non solo





In vista di malga Vignola 1448 m. La bella strada militare che sale al monte Vignola fu costruita dagli austriaci agli inizi del '900 in vista della fortificazione della montagna (era prevista la costruzione di un forte) ma allo scoppio della guerra l'opera non era ancora stata iniziata



Nel 1915 la decisione da parte austriaca di fare arretrare in modo precauzionale la linea del fronte permise all'esercito italiano di conquistare il Vignola e il Corno della Paura quasi senza colpo ferire. Stessa cosa avvenne sul monte Altissimo e sullo Zugna. Gli austro-ungarici si riposizionarono sullo Stivo, in val di Gresta, sul Biaena e nei trinceramenti del Nagià Grom. Sullo sfondo il Vignola



Un po' sotto la dorsale si trovano i ruderi della caserma austro-ungarica. Alla fine della guerra fu smantellata dagli abitanti del posto e le pietre furono utilizzate per ricostruire le loro abitazioni



La caserma austro-ungarica


Prima dello scoppio della guerra l'esercito austriaco qui stanziato aveva costruito un grande impluvio per la raccolta dell'acqua piovana e una grande cisterna. L'impianto è ancora oggi perfettamente funzionante. Stesso tipo di manufatto si può vedere sullo Zugna



Sulla dorsale si trovano un cippo degli alpini e alcuni pannelli informativi. Cento metri più in alto è visibile la cima del monte Vignola. Qui dal fondovalle arriva il sentiero 689 proveniente da Pilcante



Facciamo qualche passo fino ad arrivare sui bordi dell'abisso: 1300 m. sotto passa la trafficata valle dell'Adige. Il paese che si vede è Ala. Una vista davvero impressionante!



Durante la salita alla cima del Vignola gettiamo uno sguardo alla dorsale prativa che attraverseremo. Sullo sfondo le 5 cime della catena del Baldo. Tutta la zona ha un rilevante interesse naturalistico per la flora e la fauna presenti



La val d'Adige ha una chiara origine glaciale ma il fondo è stato largamente modellato dal fiume con grandi apporti di materiale alluvionale



La val d'Adige a nord di Ala. Si vedono il monte Zugna, passo Buole e la lunga dorsale che arriva fino al Carega separando la Vallarsa dalla Val Lagarina



La Val Lagarina oggi è immersa in una foschia che ricorda l'estate anche se siamo solo a metà aprile. Venendo da Trento il monte Vignola si presenta quasi al centro della valle e costringe l'Adige a compiere una larga curva ad est. I vasti depositi di materiale alluvionale in corrispondenza di questa curva hanno fatto la fortuna delle cave di Mori, Pilcante e Chizzola



Siamo quasi in cima al Vignola. Da qui si vede bene l'impluvio per la raccolta dell'acqua a forma di freccia e i ruderi delle caserme. La strada militare qui interseca con il Sentiero della Pace un tracciato che ripercorre i sentieri della Grande Guerra. E' lungo 604 km, parte dal passo dello Stelvio e arriva alla Marmolada



Prima di giungere alla sommità una diramazione del sentiero porta ad un punto panoramico segnalato da una croce. Sullo sfondo il Carega ancora innevato e la valle di Ronchi. Il panorama da quassù è vastissimo e può spaziare dal Brenta alla pianura padana



Pur non trovandosi sulla prima linea del fronte di guerra il monte Vignola rappresentava per l'esercito italiano un punto strategico di osservazione e di controllo della valle di primaria importanza. La cima venne fortificata con lo scavo di diverse gallerie e trincee e fu dotata di torrette circolari in cemento ospitanti l'artiglieria antiaerea





Vista verso il monte Altissimo di Nago e l'altopiano di Brentonico



Ritornati in basso sulla sterrata costruita dall'esercito italiano nell'estate del 1915 iniziamo la traversata della dorsale. Giunti a questo incrocio prendiamo il sentiero che sale verso le Colme di Vignola dove si trova un impianto di risalita mentre il sentiero che scende a sinistra è più adatto alle mtb. I due sentieri si ricongiungono dopo le Colme



Dalle Colme il bastione roccioso del Corno della Paura si vede distintamente. Non sono riuscito a capire l'origine del suo nome, forse più che dall'alto incute timore se visto dal basso...



Il Corno della Paura visto dalla valle (dal sito escursionismo360.blogspot.com)



Le Colme di Vignola. Sullo sfondo la riserva di Corna Piana e il monte Altissimo



Dalle Colme di Vignola scendiamo nella valletta sottostante



La valletta e in basso la sterrata che andremo a raggiungere. Oltre quel dosso prativo c'è Bocca d'Ardole



Il dosso della Paura dalle Colme. Si vedono le gallerie scavate sul versante est della montagna



Dopo questo tornante la nostra sterrata va a ricongiungersi con quella frequentata dalle mtb



Le Colme di Vignola viste dalla strada militare quando siamo ormai in prossimità della Bocca d'Ardole. Si vede il tracciato usato dalle mtb e all'estrema destra una croce raggiungibile con una breve digressione



A Bocca d'Ardole 1387 m. arriva il tortuoso sentiero 686 proveniente dal castello di Sabbionara di Avio



Sabbionara di Avio e il vasto altopiano dei Lessini



Da Bocca d'Ardole ricominciamo a salire lungo la spettacolare strada realizzata dai militari del Genio dell'esercito italiano. Sul lato della strada si possono vedere cumuli di detriti  provenienti dello scavo delle gallerie



Per risalire il versante roccioso della valletta si dovettero realizzare delle gallerie e due sinuosi tornanti a strapiombo sulla valle



Una foto dell'epoca a lavoro ultimato. Una teleferica dal fondovalle arrivava fino a qui



In questo selvaggio vallone (Val del Castel) sotto il Corno della Paura il Genio costruì anche il tortuoso sentiero che arriva fino a Sabbionara







La strada si inerpica fino a raggiungere il pascolo superiore



La parte più spettacolare della strada termina a questa recinzione. Ora per salire al Corno della Paura bisogna girare a sinistra



Il versante ovest del Corno è costituita da un pascolo in leggera salita. In 10' siamo sulla sommità dove si trova un'area pic-nic che all'epoca era una postazione per l'artiglieria



Un branco di camosci ci osserva al limitare della boscaglia. La poca neve di quest'anno se n'è andata e sul pascolo in mancanza di piogge a nutrirli c'è solo la vecchia erba dello scorso anno 



Vista della valle dal Corno della Paura 1518 m. già visitato da noi nel corso di una ciaspolata. Purtroppo la foschia non permette di vedere lontano ma da qui in una giornata nitida si potrebbero vedere gli Appennini. Sui Lessini a strapiombo sulla valle si scorge il Corno d'Aquilio



Anche il Corno della Paura fu fortificato prima dagli austriaci e poi dagli italiani con postazioni di artiglieria, trincee e baraccamenti. Una scalinata permette di visitare sotto la cima alcuni di questi manufatti. Da questo avamposto i proiettili dei cannoni a lunga gittata potevano raggiungere il prospicente passo Buole



Dopo la pausa pranzo ritorniamo sulla sterrata. Un cippo ci ricorda che su queste montagne operò la Iª Armata del regio esercito italiano. Sullo sfondo le colme di Pravecchio occupate dai ripetitori. Noi prendiamo ora la strada che dal bivio parte sulla destra



La strada scende sinuosa sul colmo dei dossi. Al centro malga Pravecchio di Sopra



Malga Pravecchio di Sopra vista da un'altra visuale



Una volta giunti alla malga abbandoniamo la sterrata per una scorciatoia sulla destra che scende in questa valletta



La scorciatoia sbocca sulla pista da sci che seguiremo fino a malga Susine



Malga Susine è un agritur aperto tutto l'anno. Durante la guerra qui si trovava un campo trincerato facente parte della seconda linea di difesa italiana. Ci ricolleghiamo con la sterrata che avevamo abbandonato...



... e continuiamo ora sulla sterrata fino al vicino parcheggio della Polsa.


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