Lunghezza: 13,4 Km
Dislivello: 426 m.
Tempo in movimento: 3h30
Altitudine max: 1792 m.
Difficoltà: facile
Dal versante ovest del Corno Bianco, lateralmente al Bletterbach (il canyon noto per le sue stratificazioni geologiche), scende una valle boscosa conosciuta per avere uno dei più grandi e frequentati santuari dell'Alto Adige.
Il santuario di Pietralba, noto nella lingua germanica come Maria Weissenstein, situato a 1520 m. su un poggio erboso che domina la val d'Ega. Chi arriva dal basso è sorpreso dalle ragguardevoli dimensioni del complesso su cui svettano numerosi campanili e con una facciata armoniosa le cui linee austere contrastano piacevolmente con la dolcezza del paesaggio circostante.
Partendo dal grande parcheggio si può compiere un facile anello che collega tre belle malghe-agritur (Petersberg Leger Alm, Laabalm e Neuhütte Alm) e che, raggiunta la dorsale, ci regala un vasto panorama sulla Pala di Santa, il Latemar e il Catinaccio. Il percorso si svolge in gran parte nel silenzio del bosco su strade forestali e sentieri ben segnalati. Arrivati all'ultima malga Neuhütte Alm, piuttosto che scendere nuovamente alla Petersberg Alm abbiamo preferito continuare lungo una forestale che cala lentamente di quota e ci porta su un dosso che sovrasta il santuario. Un più ripido tratto finale chiude l'anello. Il giro è adatto anche alle famiglie e si presta ad essere percorso tutto l'anno. In inverno le malghe hanno dei periodi d'apertura.
Il santuario ha una storia non sempre tranquilla che inizia nel 1533 con il ritrovamento di una statuetta miracolosa della Vergine ad opera di un contadino del posto, Leonhard Weissensteiner (cognome che tradotto liberamente significa Pietra Bianca, da cui il nome di Pietralba) che per grazia ricevuta erige una prima cappella. In ragione della crescente notorietà del luogo una chiesa in stile barocco viene successivamente eretta (1654) a cui si aggiunge un convento nel 1722. L'interno merita una visita se non altro per il corridoio che conduce alla chiesa, le cui pareti appaiono interamente tappezzate da una miriade di quadretti ex-voto
20/10/2021

Come arrivare: provenendo da Sud si esce dalla A22 al casello di Egna-Ora e si seguono le indicazioni per la Val di Fiemme (Strada delle Dolmiti SS48). Superato il paese di Montagna ad un bivio si seguono le indicazioni per Aldino-Monte S.Pietro-Pietralba. Il grande parcheggio nei pressi del santuario è dal 2022 diventato a pagamento: i primi 90 minuti sono gratis, poi si paga di 1 euro e 50 all'ora fino a un massimo di 8 euro per tutta la giornata. Per chi usufruisce dei servizi del ristorante spendendo almeno 20 euro, ticket annullato e sosta gratuita

La facciata ovest del Santuario. Al centro si trova la chiesa a cui sono state affiancate le due ali del monastero. Rimandiamo la visita al santuario alla fine della nostra escursione e dal parcheggio ci incamminiamo sulla forestale sentiero 2 che conduce alla malga Monte S.Pietro (Petersberger Leger Alm, 1.531 m.)


Partiamo. Il Corno Bianco 2317m. con il suo profilo slanciato domina una valle boscosa e solitaria. Si scorge il pascolo della prima tappa malga, malga Monte S. Pietro (Petersberger Leger Alm)
La forestale, dopo un tratto in piano, scende lentamente verso il Rio Vallarsa dove un ponticello ci porta sull'altro versante

Il santuario di Pietralba visto dal Corno Bianco durante un'escursione di qualche anno fa. Si scorge anche malga Monte S.Pietro (Petersberger Leger Alm) e la parte sommitale del canyon scavato nel corso dei millenni dal torrente Bletterbach


Siamo in autunno e nonostante la foschia la visibilità è abbastanza buona. Dai pascoli e prati che circondano il santuario si gode una bella vista sul Catinaccio (Rosengarten)e uno scampolo di Latemar (a destra)

Abbiamo attraversato il ponticello portandoci sull'altro versante. Sullo sfondo il santuario ormai lontano

Altro bel zoom sul complesso di Pietralba visto dal sentiero per la Petersberger Leger Alm

In un'oretta scarsa siamo sul pascolo di Malga Monte S.Pietro (Petersberger Leger Alm 1.531 m.)

La malga è un rinomato agritur molto frequentato in stagione ma oggi chiuso

In un recinto due alpaca osservano attentamente Artax che assume subito un atteggiamento di sfida nei loro confronti

Nei rifugi e nelle malghe dell'Alto Adige spesso si possono vedere famigliole di questi animali originari dell'America del Sud; altri animali usati come attrazione turistica sono le caprette tibetane. Entrambi si sono ben adattati alle condizioni climatiche alpine
Lasciamo la malga e ci incamminiamo sul sentiero 1b, direzione malga Laab

Ci inoltriamo nuovamente nel bosco con pendenze più sostenute, in parte su sentiero e in parte su forestale

Dopo un'altra ora di cammino siamo in vista di malga Laab (Laab Alm)1649 m. posta in splendida posizione sulla valle. E' raggiungibile anche in auto da Nova Ponente (strada asfaltata) e infatti vediamo qualche vettura parcheggiata lungo la strada.
La malga è un ristorante rustico con menù limitato a pochi piatti, è dotata di un piccolo parco giochi e di una stazione di ricarica per le e-bike. Siamo al 20 di ottobre ed è ancora aperta con numerosi clienti che prendono il sole sul prato. In Alto Adige, se il meteo lo permette, i rifugi e malghe come questa restano aperte fino ai primi di novembre

Adesso abbandoniamo la forestale per seguire il bel sentiero n.1 Attraversiamo il pascolo della malga e ci inoltriamo nel bosco portandoci a ridosso del crinale della valle. Poco prima di arrivare alle Neuhütte Alm sbuchiamo di nuovo sulla forestale proveniente da malga Laab
Il tratto sulla dorsale è sicuramente la parte più panoramica dell'anello e regala emozionanti vedute sui gruppi del Rosengarten, del Latemar e della Pala di Santa

Ecco un'antica scogliera dell'oceano Tetide diventata il gruppo dolomitico del Rosegarten con al centro Cima Catinaccio (Rosengartenspitze) 2981m. e la Croda di Re Laurino. Alla sua sinistra il Catinaccio di Antermoia (Kesselkogel) 3002 m. Quest'ultimo sembra più basso del primo e le cime sembrano stare sulla stessa linea ma è un effetto ottico dovuto allo zoom. A destra le Coronelle 2797 m.

Ecco un'antica scogliera dell'oceano Tetide diventata il gruppo dolomitico del Rosegarten con al centro Cima Catinaccio (Rosengartenspitze) 2981m. e la Croda di Re Laurino. Alla sua sinistra il Catinaccio di Antermoia (Kesselkogel) 3002 m. Quest'ultimo sembra più basso del primo e le cime sembrano stare sulla stessa linea ma è un effetto ottico dovuto allo zoom. A destra le Coronelle 2797 m.
Ancora il gruppo del Catinaccio o Rosengarten. A destra la Roda di Vael o Rotwand 2806 m. e il Masarè 2727 m.

Anche qui la tempesta Vaia ha colpito duro schiantando centinaia di alberi e aiutando così il bostrico nella sua opera distruttrice della foresta. Al centro della foto panoramica il gruppo del Latemar, e a destra la Pala di Santa


La terza malga del giro, la Neuhütte Alm, sembra la più frequentata delle tre. Dalla malga partono dei sentieri in direzione del vicino Corno Bianco e uno che scende alla Peterberger Leger Alm (sentiero 2) ma noi preferiamo prendere una tranquilla forestale che in moderata pendenza taglia il versante orientale della valle arrivando al santuario

Il Latemar visto dalla forestale. Sotto si scorge il pascolo di malga Monte S.Pietro. Camminiamo per un lungo tratto senza incontrare nessuno e nel silenzio del bosco

Quasi senza accorgerci arriviamo su un dosso che sovrasta il santuario. Non ci resta che scendere lungo un sentiero più ripido per concludere il nostro giro

Il santuario visto arrivando dal sentiero

Il convento è abitato attualmente da Padri dell'Ordine dei Servi di Maria

La storia del santuario vede anche un periodo burrascoso quando nel 1787 l'imperatore Giuseppe II decide di sopprimerlo e la statuetta miracolosa è trasferita a Laives; in quanto alla chiesa, viene profanata e adibita a deposito legname e fienile. Nel 1836 i Servi di Maria di Innsbruck riacquistano il santuario che ritorna ad essere un luogo di preghiera

Attorno al santuario vi è un complesso abitativo che comprende un albergo, un ostello, una struttura per congressi e una casa della cultura

Il retro del santuario

Particolare di uno dei campanili
L'ingresso del corridoio che porta alla chiesa con centinaia di ex-voto alle pareti

L'interno è in stile barocco con pregevoli affreschi di Adam Mölk e una copia della statua miracolosa (foto dal web)

Il 17 luglio 1988 il santuario fu visitato da Papa Giovanni Paolo II. Per l'occasione da tutto l'Alto Adige accorse a Pietralba una folla di 55mila fedeli.
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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