Rifugio Denza


Lunghezza: 10,2 km
Dislivello: 840 m.
Tempo in movimento: 3h 50
Altitudine max: 2563
Difficoltà: facile

Molte volte avevamo ammirato la Presanella e il suo ghiacciaio durante le nostre escursioni sul Brenta o dal suo versante est, quello che scende verso il rifugio Agostini e i laghi di Cornisello. Avevamo ammirato la più alta montagna del Trentino anche dai pascoli soleggiati della val di Sole. Non avevamo però mai visto da vicino la sua poderosa parete nord. Per fare questo bisogna per forza andare al rifugio Francesco Denza posto proprio ai piedi del ghiacciaio.
Un bel giorno di settembre partiamo in auto diretti al parcheggio posto nei pressi del Forte dei Pozzi Alti 1880 m in val di Sole. La strada che sale con continui tornanti dal fondovalle è stretta e tortuosa e mette alla prova i nervi del nostro amico autista. Al parcheggio scendiamo di qualche metro per prendere il sentiero 233, una mulattiera militare austriaca che parte dal fondovalle in località Stavèl. Fu costruita come strada di collegamento tra il fondovalle e il Forte dei Pozzi Alti. In previsione di un conflitto con l'Italia gli imperiali avevano da tempo approntato diversi forti a ridosso della linea del fronte del Tonale (vedi l'escursione della val Strino).
Il sentiero 233 taglia i versanti dirupati del Croz di Stavèl, supera delle gole, attraversa un'umida galleria e passa sotto una cascatella prima di arrivare sul ripiano erboso del Gras della Presanella 2000 m. dove confluisce con il sentiero 206 chiamato "della Scalaza" e proveniente da Stavèl. Da lì il vallone inizia ad aprirsi offrendo visuali via via più ampie del gruppo della Presanella. Procediamo in costante moderata salita in un bosco di maestosi larici su una mulattiera lastricata che si porta verso il centro della valle e arriva ai piedi di una aperta dorsale. Qui inizia l'ultimo e più ripido tratto che porta sul poggio dove si trova il rifugio Francesco Denza 2298 m. La Presanella 3558 m. e cima Vermiglio 3458 da qui appaiono come una gigantesca e ombrosa muraglia di roccia e ghiaccio a forma di M. Desiderosi di vedere il ghiacciaio più da vicino, dopo aver fatto visita al delizioso laghetto Presanella continuiamo sul 206 che rimonta il versante di una valletta morenica fino a raggiungere una panoramica dorsale a 2553 m. affacciata sulla vedretta della Presanella e sulla fronte del ghiacciaio.
Il sentiero del ritorno ricalca quello dell'andata.
L'escursione, molto remunerativa e panoramica è facile e adatta a tutte le scarpe



Come arrivare: proseguendo in macchina dopo l’abitato di Vermiglio in direzione Velon, si giunge al bivio con la strada sterrata che conduce all’ex Forte Pozzi Alti (m 1884). La strada, lunga circa 6,2 km, è accessibile a tutti senza bisogno di alcun permesso. Chi desidera percorrere a piedi anche questo tratto può evitare di seguire totalmente la strada, imboccando il sentiero SAT n. 233 che, tagliando i tornanti, porta all’ex Forte Pozzi Alti in circa 1.30 ora






Il passo del Tonale dal Forte dei Pozzi Alti. La strada sterrata che permette di raggiungere in macchina il Forte Pozzi Alti è stata costruita nel 1906 dai militari austriaci, con l’aiuto di scalpellini e artigiani locali



Val di Sole. La statale che sale al passo del Tonale. Si vede la val di Strino recentemente visitata



Il nostro sentiero sarà il 233 proveniente da
l fondovalle in località Stavèl. Il 234 invece parte da qui e arriva al rifugio Denza passando per il passo dei Pozzi Alti 2304 m. ed è più lungo e impegnativo del nostro





I ruderi del Forte dei Pozzi Alti 
costruito tra il 1906 e il 1912 e recentemente ristrutturatoIl forte faceva parte di una cintura difensiva posta a ridosso del passo del Tonale che segnava il confine tra Italia e Austria. Gli altri forti erano Strino, Mero, Zaccarana



La val di Sole, il paese di Vermiglio e la strada che sale al passo del Tonale



L'insegna del rifugio posta all'inizio del sentiero.
Il sentiero 233 è una vecchia mulattiera austriaca, ancora molto ben conservata che saliva a quel tempo alla base logistica dell’avamposto del Passo Cercen



Il sentiero inizia a contornare i versanti boscosi e poi rocciosi del Croz di Stavèl 2369 m. Arriviamo a questo breve passaggio in caverna. Utile qui avere una torcia ma è sufficiente anche quella del cellulare 



Il sentiero qui attraversa su un ponticello una gola con un facile passaggio attrezzato con cordino





La gola





Chiamata anche val Stavèl, la val Presanella all'inizio si presenta come un vallone boscoso. Nella parte alta la vegetazione si dirada e in prossimità del ghiacciaio è modellata dai detriti morenici lasciati dal ghiacciaio nel suo ritiro. Tra di essi scende il torrente Vermigliana alimentato dalle acque di fusione del ghiacciaio e dal laghetto Presanella. Il torrente va a confluire nel Noce



C'è anche un divertente passaggio sotto una cascatella. Una lamiera ci protegge dal grosso degli spruzzi



In località Gras di Presanella 1994 m. il nostro sentiero va a confluire con il 206 sentiero detto "della Scalaza" proveniente da località Stavèl sul fondovalle e diretto alla morena della Vedretta  della Presanella. Il termine "Scalaza" deriva dalla presenza di una lunga scala nella parte iniziale del sentiero


 
Su molti tratti il 206 presenta un fondo lastricato e come tutti i sentieri militari è caratterizzato da una pendenza costante



Curva dopo curva la visuale si allarga scoprendo alla fine tutta la maestosa parete nord della Presanella e le cime circostanti



A sinistra cima d'Amola 3269 m. e Bocca d'Amola, 
al centro cima Presanella 3558 m. e a destra cima di Vermiglio 3458 m. . Quest'ultima sembra la cima più alta ma è un effetto di prospettiva



In questo punto il sentiero è completamente invaso da un torrentello



Il sentiero attraversa un bel bosco di larici. A differenza dell'abete o del pino il larice può crescere a quote molto elevate, anche oltre i 2500 m.



L'ultimo tratto fino al rifugio è ripido e si svolge su una fascia rocciosa ormai fuori dal bosco. Il rifugio è ormai visibile. Si trova su un poggio roccioso ai piedi della morena del ghiacciaio e poco sotto il laghetto della Presanella. Dappertutto si notano le rocce montonate (arrotondate) prodotte dall'azione erosiva del ghiacciaio e gli enormi accumuli di detriti morenici  



Il rifugio Stavèl a quota 2298 m. è dedicato a Francesco Denza (1834-1894) religioso, meteorologo e astronomo italiano, appartenente all'ordine dei barnabiti.  Egli fu vicino alla SAT quando venne intrapresa la realizzazione di una rete di stazioni meteorologiche



Il rifugio venne eretto nel 1898 e divenne subito la base di appoggio per tutti gli alpinisti venuti qui alla conquista della Presanella o per le traversate sul suo ghiacciaio. Sullo sfondo il passo dei Pozzi Alti da dove scende il sentiero 234 



Questo è il bel bivacco invernale che viene aperto nei mesi di chiusura del rifugio. Non è dotato però di stufa 



L'interno del bivacco





La chiesetta, anch'essa tutta in legno



Sopra il rifugio si trova l'incantevole lago Presanella o Denza dove nelle giornate limpide si specchia la parete nord



Verso est il Croz di Ricolonda e il Croz di Scarpacò visti dalla piana del laghetto



Decido di avvicinarmi un po' di più al ghiacciaio e lasciati i miei amici al rifugio continuo a seguire il 206. Il sentiero risale, stando sul suo bordo, una morena creata dal ghiacciaio nel corso delle sue avanzate e dei ritiri 




Il rifugio Stavel visto dal sentiero 206. Nella salita perdo a tratti il sentiero seguendone una variante ma lo ritrovo una volta arrivato sulla dorsale della morena. Durante l'avvicinamento il ghiacciaio scompare dalla vista  



Dopo 40' raggiungo la dorsale e ora rivedo d'un colpo la Vedretta della Presanella con un effetto sorpresa emozionante. Al centro Bocca d'Amola 3076 m. da dove si può scendere in val Nambrone e al rifugio Segantini



Bocca d'Amola



Io mi fermo a quota 2563 m. mentre il sentiero continua sulla dorsale della morena fino a raggiungere il sentiero 220 A.Migotti che sale a passo Cercen (in alto a destra) e scende con un lungo percorso al rifugio Mandron



La Presanella 3558 m. e a destra il seracco pensile dove sale una difficile via alpinistica. 



La prima ascensione alpinistica alla cima della Presanella avvenne il 27 agosto 1864 da una cordata composta dagli alpinisti D. W. Freshfield, M. Beachcroft e I. D. Walker, con Francois Devouassoud, guida di Chamonix, e Bortolo Delpero, portatore di Vermiglio. La spedizione si mosse da Vermiglio e conquistò, oltre alla vetta principale, anche le altre due cime che la affiancano, Cima Gabbiolo e Cima di Vermiglio. Qui un video della via normale. La parete tra cima Presanella e cima Vermiglio è chiamata la Muraccia. Sono una trentina le vie alpinistiche aperte sulla parete nord



Il boemo Julius Payer, conquistatore dell’Adamello, assieme alla guida alpina Girolamo Botteri e due Kaiserjager, salirono alla cima di Nardis (ossia la Cima Presanella così chiamata dai rendenesi) dalla Val di Genova, il 17 settembre 1864. Arrivato in cima, con condizioni atmosferiche non particolarmente favorevoli, Payer scoprì con sua grande amarezza che la cordata di Freshfield l’aveva preceduto



Ai piedi della Vedretta c'è questo laghetto. Il colore dell'acqua indica che è acqua di fusione del ghiacciaio



Siamo alla fine di settembre e l'estensione del ghiacciaio è ridotta al minimo anche per via dei cambiamenti climatici che hanno già ridotto di molto le estensioni dei ghiacciai del gruppo Adamello-Presanella . Sulla Presanella si contano 7 ghiacciai, mentre nella parte trentina dell’Adamello se ne contano17 tra i quali il ghiacciaio della vedretta del Mandrone, il più grande delle Alpi italiane



Uno sguardo verso valle. In basso s
i vede il rifugio. Sullo sfondo le montagne del gruppo Ortles-Cevedale



Ritorno al rifugio quando è quasi ora di ripartire verso valle. Dal terrazzo scatto qualche foto sulle montagne circostanti. La montagne al centro sono Cima d'Amola 3269 m. e cima Denza, a destra la Presanella e cima Vermiglio. Dietro queste montagne si trova il bellissimo lago Vedretta



La solitaria e rustica chiesetta. Dietro sulla sinistra il passo dei Pozzi Alti 2604 m. offre la possibilità di ritornare al parcheggio 
sul sentiero 234 compiendo un anello. Sarà per un'altra volta 



Un ultimo sguardo al rifugio con la speranza di ritornarci presto





 
Scarica la traccia gps da Wikiloc

Commenti

  1. Grato per la tua esperienza. Il tuo post ha fornito preziosi spunti che posso applicare.

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