Rifugio monte Cavone (Tschafon Hütte)



Lunghezza: 7,26 Km
Dislivello: 525 m.
Tempo in movimento: 2h25
Altitudine max: 1733
Difficoltà: facile

Il protagonista assoluto di questa escursione primaverile è il gruppo del Catinaccio, Rosengarten in tedesco, la cui traduzione è "Giardino delle Rose".
Il suo variegato e maestoso profilo ci farà compagnia fin dai nostri primi passi lungo il villaggio di Lavina Bianca, nella verdissima val di Tires.
Lo ritroveremo meravigliosamente riflesso anche nelle acque cristalline del laghetto Wuhnleger e sarà il nostro grande soggetto di contemplazione una volta sdraiati sul grande prato del Rifugio Tschafon. Anche il più lontano Latemar avrà la sua parte seppure la sua prospettiva sia da qui un po' meno suggestiva.
L'escursione non presenta difficoltà ed è adatta anche alle famiglie essendo il dislivello contenuto così come la sua lunghezza.
I sentieri da seguire sono il 4a fino al laghetto Wuhnleger e poi il sentiero 4 fino al rifugio. La segnaletica comunque è chiara. Dal laghetto Whunleger parte anche la stradina in parte cementata di servizio della malga che però sconsiglio perché molto ripida e avara di scorci panoramici. Il sentiero 4 invece è più facile e meno faticoso. Sale tortuoso tra abeti e larici in un sorprendente sottobosco tappezzato in primavera di erica e offre diverse panchine poste nei punti panoramici sulla valle.
Il rifugio Monte Cavone (Schutzhaus Tschafon) a 1737 m., è uno dei rifugi storici del Parco naturale Sciliar-Catinaccio
E' stato recentemente rinnovato in modo sapiente e rispettoso della tradizione dei rifugi altoatesini, a differenza di altre meno felici ristrutturazioni. Davanti al rifugio si stende un vasto prato/pascolo dove potersi sdraiare per contemplare il vastissimo panorama sul Catinaccio, il Latemar e le montagne minori dello Sciliar. 
Nella bella stagione l'orto biologico offre ortaggi e piccoli frutti ad una cucina ispirata alle ricette tradizionali mentre le mucche forniscono latte fresco. Da settant'anni è gestito dalla famiglia Lunger, nel solco di quell'antica consuetudine che vede molti rifugi alpini legati strettamente alla storia di una singola famiglia nell'arco di più generazioni.
Una volta ripreso fiato, in 20' minuti volendo si può raggiungere la sommità del vicino Monte Balzo1834 m. che offre una vista spettacolare sulla Valle dell' Isarco, sull'altipiano di Fiè allo Sciliar e sulla Val di Tires.
Il ritorno ricalca il tracciato dell'andata.
Come accennato all'inizio da non mancare è la visita al laghetto Wuhnleger, situato nel pascolo di malga Wuhn, a 30' dalla partenza (segnaletica). Nelle sue acque, in assenza di vento, si specchiano meravigliosamente le guglie del Rosengarten e le Torri del Vajolet mutando colore al variare della luce e dell'ora



Come arrivare: usciti dalla A22 al casello di Bolzano nord si segue la vecchia statale del Brennero fino a Prato Isarco e quindi le indicazioni per la val di Tires. La deviazione per la frazione di Bagni di Lavina Bianca si raggiunge una volta superato il paese di Tires, all'altezza di una cappella votiva. Si sale al villaggio, posto a 200 m sopra Tires e giunti ad una rotatoria si gira a sinistra proseguendo fino al largo parcheggio gratuito (17 Km dal casello autostradale)





Il capiente parcheggio si trova a due passi della frazione di Bagni di Lavina Bianca (Weisslahnbad) a 1200 m. ed è gratuito, cosa abbastanza rara di questi tempi in Alto Adige. Ci siamo già venuti in diverse occasioni, ad es. per esplorare la vicina val Ciamin o per fare l'anello del laghetto Whunleger



Lasciamo alle nostre spalle il villaggio di Bagni di Lavina Bianca e iniziamo la salita sul sentiero 4a diretto al laghetto Wuhnleger



A metà aprile 2024 la neve si è ridotta a coprire solo le pareti e i ghiaioni del Rosengarten mentre sul nostro versante è ormai completamente assente
 


Dopo 30' siamo in vista del pascolo di maga Wuhn, visibile sulla destra


Sopra questo dosso e sotto quei radi larici si trova il nostro magico laghetto



Il laghetto è circondato da una solida recinzione. Non credo sia più accessibile al bestiame della malga ma protetto per la sua importanza turistica. Anche se per me non è più una sorpresa
 la sua vista mi fa sempre pensare di far parte di un mondo meraviglioso da rispettare e amare

 

Prima di arrivare al laghetto un grande crocifisso posto ad un bivio indicava l'inizio della stradina di servizio della nostra malga. Noi abbiamo continuato invece sul 4a volendo andare a vedere il Wuhnleger. Nei pressi dello specchio lacustre parte il sentiero 4 che va ad intercettare più in alto questa ripida stradina. La seguiamo per un breve tratto ma poi alla prima occasione riprendiamo il sentiero 4, molto meno ripido e più panoramico, anche se più lungo


Mano a mano che si sale il panorama si estende. Sullo sfondo il Rosengarten e a destra il gruppo del Latemar, ora visibile. In basso il vasto pascolo di malga Wuhn


Il sentiero si snoda in un bosco di abeti rossi e larici tra sgargianti macchie di erica in piena fioritura. Nei punti panoramici sulla valle di Tires troviamo anche delle panchine



E' passata poco più di un'ora di cammino quando usciamo dal bosco sul pascolo del rifugio, posto a 1737 m. di altitudine
 

Le finestre della sala da pranzo riflettono il paesaggio circostante



L'interno è sobrio ed elegante. Al centro una vecchia stufa in ghisa è accesa. Fuori ora fa freddino e il suo tepore ci invita a sedere e ordinare qualcosa di caldo. Due bambine sedute ad un tavolo stanno facendo i compiti di scuola mentre la loro mamma prepara i nostri caffè. L'ambiente è silenzioso, familiare e accogliente



Passiamo del tempo ad ammirare il paesaggio dalla finestra riflettendo sul fatto che fino a qualche tempo fa quasi non sapevamo dell'esistenza di questo posto stupendo. Da qui l'enrosadira deve essere uno spettacolo!





Artax si mette in posa per una foto ricordo


In mezzo al pascolo, ad un incrocio di sentieri, 
svetta un larice solitario


Si può arrivare al rifugio anche partendo dal laghetto di Fiè allo Sciliar. Sul sito del rifugio si trovano interessanti escursioni da fare in questa zona


Le Torri del Vajolet, la Croda di Re Laurino e Cima Catinaccio 2981 m.


Quella più in alto dovrebbe essere la parete sud della Marmolada


Cima Sforcella e la grande parete gialla della Roda di Vael (Rotwand) 2806 m.


La piatta Pala di Santa  2488 m. contrasta con gli aspri castelli rocciosi e le ardite guglie del vicino Latemar


Il Latemar. 
Mentre il Catinaccio è quello che rimane di un'antica scogliera fossile del mare della Tetide, il Latemar è un atollo corallino che data più di 200 milioni di anni. Il nome proviene dall'abbreviazione ladina “cresta de Lac-te-Mara”, ovvero “cresta del Lago di Carezza”


Prima di ritornare a valle facciamo un'altra pausa presso il laghetto. Nel freddo pomeriggio di una giornata grigia uno scampolo di sole ci regala questa visione che porteremo a lungo nella nostra memoria.

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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