Alta via di Merano. Da Plan (Pfelders) a Casera di Fuori (Vorderkaser)



Lunghezza: 22,12 Km
Dislivello: 1294 m.
Tempo in movimento: 6h
Altitudine max: 2891 m.
Difficoltà: impegnativo

L'Alta Via di Merano collega antichi sentieri che vanno a formare un anello di 100 Km all'interno del Parco Naturale Gruppo di Tessa, situato a nord di Merano. Le tappe più a sud attraversano ambienti più mediterranei mentre quelle a nord si svolgono in un ambiente alpino d'alta quota. L'Alta Via si percorre in 5/8 giorni. La nostra traversata da Plan e Casera di Fuori ricalca grosso modo la quarta tappa.

Partiamo da Plan (Pfelders) e risaliamo sui sentieri 
8-24 la valle di Plan passando a fianco del grazioso e antico Maso Lazins (Lazinserhof). Dopo circa un'ora di cammino su forestale in leggera salita raggiungiamo Malga Lazins (Lazinzer Alm) ultimo punto di ristoro del fondovalle. Sul sentiero 24 risaliamo una poderosa bastionata rocciosa che rappresenta la testata della val di Plan. Il sentiero supera con varie zeta il salto di roccia con lunghi tratti ripidi ma su fondo spesso lastricato al punto che può essere percorso in discesa dai bikers. In un breve tratto la salita è facilitata da delle catenelle. Superata la parte più faticosa entriamo in una valle pensile morenica dove si incontrano chiazze di neve anche in piena estate.  Sul versante destro della valle spicca il profilo squadrato del rifugio  che raggiungiamo in 40' (3h40 da malga Lazins).  
Volendo spendere due parole sul rifugio, solo il suo colore si accorda con l'ambiente circostante. Ma forse sono io ad essere un tantino arretrato nei gusti. 
In compenso l'ambiente tutt'intorno è magnifico: a destra del rifugio incombe l'ardita parete sud-est di Cima Altissima (Hohe Wilde 3475 m.), a sinistra in un laghetto si specchia placida la parete di marmo bianco di Cima Grande Bianca (Hohe Weisse 3478 m.) incorniciata da due montagne minori del gruppo di Tessa.
Ripartiamo per il vicino Passo Gelato (Eisjöchl 2895 m.), a soli dieci minuti dal rifugio. Dal valico scende la Val di Fosse (Fossental) e il sentiero 24 è ora per un lungo tratto completamente lastricato. La discesa è meno ripida della salita e invita a fermarsi sui tornanti per catturare in foto le bellezze di questa stupenda valle alpina. Raggiungiamo Maso Gelato (Eishof 2076 m.) posto magnificamente al centro di un vasto pascolo (1h30 dal passo).  Proseguendo sul 24 ora diventato strada forestale, raggiungiamo Rableid Alm, altro antico maso stupendamente restaurato. 
Poco sotto raggiungiamo Casera di Mezzo (Mitterkaser 1954 m.) di cui ci resterà impressa la profusione di fiori alle finestre. Più in basso si scorge maso Gampl, che noi però non visiteremo. Al termine della zona di pascolo la valle compie un'ampia curva a sinistra e si restringe di molto lasciando spazio solo al Rio Fosse e alla nostra stradina. Superata la strettoia la valle torna temporaneamente ad allargarsi: siamo ormai in vista dell'ultimo maso, Casera di Mezzo (Vorderkaser 1693 m.). Qui si trova un ampio parcheggio a pagamento e c'è anche un gasthof (locanda). Il maso è il più grande della valle ed è abitato tutto l'anno. 
Questa splendida traversata può essere compiuta anche nel senso opposto, dipende se si preferisce affrontare la parte più impegnativa in salita o in discesa.





Come arrivare: Da Bolzano si giunge a Merano e si percorre la statale della Val Passiria fino a San Leonardo, dove si prosegue in direzione Passo Rombo. All’ingresso del paese di Moso in Passiria si prende la provinciale per Plata e Plan. Arrivati a Plan (Pfelders) si parcheggia alle porte del paese. Tariffa per tutto il giorno 6€ (2024).
Trattandosi di una traversata si deve avere un altro mezzo all'arrivo a Casera di Fuori
Per arrivare a Casera di Fuori: a Merano si prende la direzione della Val Venosta e quindi si svolta a destra verso la Val Senales (a ca. 13 km da Foresta). Si prosegue per altri 9 km e poco prima di Certosa, si svolta a destra sulla strada per la Val di Fosse.
La strada stretta e ripida termina dopo 5 km, con pendenze del 20% e del 16%, presso il maso Casera di Fuori (1693 m), dove si trova un ampio parcheggio a pagamento. In estate è attivo un servizio navetta da Certosa






Plan in Passiria. Si deve parcheggiare all'entrata del paese salvo essere abitanti o ospiti. Antiche abitazioni convivono con modernissimi gasthof



Seguiamo il sentiero 8 che conduce a malga Lazins. Sullo sfondo la testata della valle che dovremo risalire. La pendenza della strada è leggera



Passiamo vicino a maso Lazins, punto di ristoro molto frequentato in valle. I masi più ricchi in Alto Adige sono composti da più abitazioni e formano quasi un piccolo villaggio



Camminiamo in un ambiente grandioso sotto l'incombente crinale (Gurgler Kamm) che collega la Seelenkogel (Cima delle Anime) 3489 m. alla Hohe Wilde (Cima Altissima) 3482 m. e che rappresenta anche il confine tra Italia e Austria





Malga Lazins (50' da Plan) è posta su un'altura ai piedi dell'Eiskarwand 2684 m. Il passo Gelato si trova in quell'insellatura e non è ancora visibile da qui. A destra c'è Cima Altissima (Hohe Wilde 3484 m.)



Malga Lazins (Lazins Alm) già visitata in inverno



Lo stallone con un bellissimo angolo fiorito



Dalla malga parte il sentiero 24 diretto al rifugio Petrarca e al Passo Gelato. Il sentiero 
con un traverso prima si sposta verso il centro della valle e poi inizia la salita vera e propria. Passiamo a fianco di una bella cascata



Dopo un'ora di ripida salita la valle comincia a mostrarsi in tutta la sua ampiezza





Un traliccio della teleferica del rifugio segna la fine del tratto più duro Entriamo in una valletta  post-glaciale con depositi morenici  e rocce montonate cioè levigate dal ghiacciaio (1h40 dalla malga)



In alto sul versante destro si scorge il profilo squadrato del rifugio Petrarca



Attraversiamo un canale innevato su questa specie di ponte poi ricominciamo a salire. 



Arriviamo al bivio 
(1h50 dalla malga) con il sentiero diretto al rifugio Plan. Il rifugio Petrarca è messo a 40'. Ci concediamo una pausa prima dello stacco finale 



Il 24 ora risale 
il versante franoso in moderata pendenza con una serie di zeta 


Arriviamo al rifugio Petrarca all'ora di pranzo (3h40 da malga Lazins) 


Pur essendo il 20 agosto non c'è folla e troviamo subito posto all'interno. Pranziamo nell'elegante e moderna sala del rifugio, dotata di porte scorrevoli anche se noi preferiamo quelle scricchiolanti dei vecchi rifugi. Personale gentile e prezzi modici


Il rifugio sembra piuttosto un moderno hotel di montagna. Il precedente rifugio, distrutto da una valanga nel 2014, è stato ricostruito in uno stile d'avanguardia, l'opposto dello stile classico dei rifugi altoatesini. Pare che la sua struttura sia stata dettata dell'esigenza di fare fronte a eventuali nuove valanghe distruttrici. Di primo acchito sembra di arrivare in uno di quegli hotel anonimi in cui ci si ferma a dormire lungo le autostrade. In più sotto il rifugio sono stati realizzati piccoli bungalow in legno anch'essi senza tetto che peggiorano l'aspetto complessivo. Ma forse sono io ad essere un tantino arretrato nei gusti



Cima Altissima



Panorama da una finestra del rifugio verso est






Cima Bianca Grande, parzialmente coperta dalle nuvole, si distingue per le sue pareti più chiare


 
A venti metri sopra il rifugio c'è il Passo Gelato 2895 m. Ai nostri piedi  la Val di Fosse solcata dai tornanti del sentiero 24



Il comodo selciato è stato realizzato assemblando grandi massi piatti. Portarli e sistemarli sul tratto che attraversa la zona dei detriti (sono diversi chilometri) deve aver comportato un lavoro di lunga durata e molte braccia...
 


A sinistra l'Hohe Weisse  (Cima Bianca Grande 3278 m) al centro Cima Bianca Piccola (Kleine Weisse 3058m.). Il Passo Gelato era conosciuto già in epoca preistorica come valico di collegamento tra la val Senales e la val Passiria. Ora ci transitano solo bikers ed escursionisti come noi



Sembrano alte uguali ma è un effetto di prospettiva





Superata la zona detritica si entra in quella verdeggiante del pascolo. Molti dei tornanti possono essere tagliati usando le scorciatoie



Un breve tratto attrezzato



Cominciamo a vedere diverse cascate scendere da entrambi i versanti





Giunti al limitare del bosco incontriamo delle caprette senza pastore che stanno risalendo il pascolo in cerca di erba fresca



Ancora oggi i pastori 
della val Senales portano le greggi fino ai 3000 metri del Giogo Basso per poi scendere nella Ötztal austriaca



Usciamo dal bosco sul vasto pascolo di maso Eishof (Maso Gelato 2076 m.)



Ci viene incontro Maurizio che gentilmente ci ha portato in auto a Plan ed è venuto a riprenderci in val di Fosse.  (1h40 dal passo)



L'Eishof è il frequentato punto d'arrivo degli escursionisti che giungono qui da Casera di Fuori. 
Il maso è citato per la prima volta in un documento del 1290. I masi della val di Fosse, tra i più alti del Sud Tirolo, erano un tempo abitati tutto l'anno restando isolati in inverno per molti mesi e vivendo in autarchia. I loro pascoli erano irrigati per mezzo di canali (waale). Oggi i masi sono diventati malghe e punti di ristoro estivi



Maso Gelato



Lungo la forestale, 1,5 km più a valle, incontriamo maso Rableid Annessa al maso c'è una deliziosa cappella privata. Suggestivo il selciato realizzato cone grandi lastre. Il basamento in pietra e il suo aspetto rustico sono stati mantenuti al momento della ricostruzione dopo l'incendio del 1986



All' interno una saletta bar d'altri tempi ci accoglie con i toni caldi del legno



La stube con la stufa in muratura (
kachelofen) e l'immancabile crocifisso



Su una trave si legge la data 1737 ma l'esistenza del maso è documentata dal 1290. Venne abbandonato nel 1876 e da allora viene utilizzato solo durante l'alpeggio estivo



Vista della valle dalla Rableid Alm


 
700 metri più a valle si trova il terzo maso Mitterkaser o Casera di mezzo (1954 m.) probabilmente costruito nel XIII° secolo. Anch'esso è diventato una Jausenstation, un punto di ristoro 



Lo caratterizza un'abbondanza di fioriere al limite del kitsch





Il  vasto pascolo del maso Mitterkaser. Nei pressi del
 torrente si scorge maso Gampl che non abbiamo visitato perché lontano dalla strada e probabilmente chiuso. Da qui la valle gira a sinistra e va a restringersi



Il rio Fosse. La val Senales, come la val Venosta, soffre di scarse precipitazioni. Per
 portare l'acqua dei torrenti nei campi i masi si sono dotati di un articolato sistema di canali di irrigazione chiamati waale. Oggi i canali in terra o in legno sono stati sostituiti dalle canalette in cemento



La val di Fosse ha molti punti esposti alle valanghe, per questo avventurarsi da queste parti in inverno può diventare pericoloso 





Siamo ormai in vista dell'ultimo maso, Casera di Fuori (Vorderkaser 1693 m.). Qui la valle si riapre scoprendo un verdissimo prato irrigato da potenti getti d'aqua





Casera di Fuori è citata in un documento del 1410. Ha vissuto per secoli in un regime di autarchia e di indipendenza. Nel 1827 fu parzialmente distrutta da una valanga che uccise due dei suoi abitanti. 
Questo è l'unico dei masi della Pfosssental ad essere abitato tutto l'anno. Ospita il Gasthof Jaggerrast



Il parcheggio del maso è a pagamento e in agosto conviene arrivare presto per trovare posto. Qui finisce la nostra traversata. Come tutte le traversate richiede due auto o un amico vi venga a prendere come è capitato a noi. Senza di lui la traversata non sarebbe stata possibile, grazie Maurizio!

Scarica la traccia gps da Wikiloc



Commenti

  1. Una escursione da fare almeno una volta nella vita. Siccome è lunga e impegnativa, mi stavo chiedendo se avevi pernottato al "maso gelato" ma poi una didascalia delle tue foto mi è venuta in aiuto: "Ci viene incontro Maurizio che gentilmente ci ha portato in auto a Plan ed è venuto a riprenderci in val di Fosse. "

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    1. Grazie per il tuo commento. Il tuo blog è sempre per me una fonte di ispirazione e di aiuto

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