Lunghezza: 12,8 Km
Dislivello: 556 m
Tempo in movimento: 4h
Altitudine max: 1968 m
Difficoltà: media
D'inverno questa bellissima e assai frequentata valle ritrova un po' di beata solitudine dal momento che la strada di accesso viene chiusa subito oltre Pozza di Fassa. Noi l'abbiamo percorsa tutta con le ciaspole ma non siamo potuti salire fino al passo di San Nicolò (2338 m) a causa dell'instabilità del manto nevoso. E' stata comunque una bellissima rilassante passeggiata con il Col Ombert (2680 m) e la Cima dell'Uomo (3010 m) a disegnare uno sfondo perfetto
Per arrivare in val San Nicolò, una volta giunti a Pozza di Fassa, si seguono le indicazioni per Meida e Val San Nicolò fino ad giungere al parcheggio nei pressi del rifugio "La Soldanella". Si segue poi la pista battuta diretta a malga Crocifisso
Dopo malga Crocifisso il sentiero segue il percorso del torrente ed entra in un restringimento della valle caratterizzato da un fitto bosco uscendone in prossimità di questi due diedri rocciosi, i Maerins in ladino, considerati i guardiani dell'alta valle
La parte alta della valle
Superata la strozzatura boscosa la valle si apre in un vasto pascolo disseminato di malghe e di baite destinate a fienile (tabià) alcune antiche e spesso decorate, altre di recente costruzione
La val S.Nicolò ha un'origine glaciale. Il Col Ombert che spicca al centro ne è la sua montagna più caratteristica. Ai piedi del Col Ombert si trova il passo S.Nicolò che permette il passaggio tra la valle e la val Contrin
Fino a baita Ciampé si procede su una pista battuta (sentiero 608), volendo andare oltre bisogna indossare le ciaspole
A baita Ciampiè (1826 m), punto di ristoro situato a tre quarti della valle, abbiamo mangiato un ottimo minestrone servito da due simpatiche ragazze dell'Est e lì al ritorno abbiamo noleggiato degli slittini per la discesa, rivelatasi facile, divertente e priva di pericoli. Ci hanno detto che ormai di turisti di questa stagione, siamo a metà marzo, se ne vedevano ben pochi: che bellezza!! Il padrone li porta su dal paese con una puzzolente motoslitta. Un cagnone simpatico ne annuncia l'arrivo con due tre poco convinti bau bau. Da quella baita in su, fino in fondo alla valle, il paesaggio si fa ancora più bello e solitario
Riprendiamo il cammino
I Lastei de S.Nicolò della Catena di Costabella delimitano la valle sulla destra
Ci avviciniamo alla testata della valle e la mole del Col Ombert si fa sempre più imponente. Ci sentiamo immersi nella bellezza della natura e nel silenzio il solo rumore è quello delle nostre ciaspole sulla neve. Mi viene da pensare che da lassù, se hai gli sci ai piedi, c'è una fantastica discesa da fare
Il segnavia per il passo S.Nicolò, la nostra meta che non raggiungeremo per via delle condizioni della neve
Il passo S.Nicolò si trova sulla sinistra del Col Ombert mentre sulla sua destra si trova il Pas Pasché
Su quella distesa di soffice farina un animale sconosciuto ha lasciato il segno del suo passaggio: si vede solo un'unica traccia piuttosto larga ma non si scorgono le impronte delle zampe. Dev'essere un animale piccolo, forse una volpe, perché le impronte non sono profonde
Rinunciamo a salire al passo S.Nicolò per le instabili condizioni della neve e perché non c'è una traccia battuta. Ci arriveremo nel corso di un'altra escursione salendo dalla val Contrin
Dopo una pausa riprendiamo la via del ritorno
Da questo crocevia parte il sentiero 641 val de Quam diretto in Val dei Monzoni attraverso Sela Palacia e il Pont de Ciamp. Ho in seguito esplorato quella bella zona nel corso di un'altra escursione sul monte Pecol
La Catena di Costabella divide la val S.Nicolò dalla val S.Pellegrino
In Val San Nicolò ci siamo ripromessi di ritornare in giugno, al tempo della fioritura e prima dell'arrivo dei branchi di turisti pedulati. Un'altra bella valle laterale da esplorare è la val Monzoni che offre belle escursioni sia estive che invernali
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