Forcella Venegia

Lunghezza:  11,2 km
Dislivello: 602 m.
Tempo in movimento: 3h20
Altitudine max: 2228 m.
Difficoltà: medio

Siamo in val Venegia, nel parco di Paneveggio-Pale di S.Martino. L'escursione di oggi disegna un triangolo sul soleggiato versante sud della valle e vede come punto iniziale malga Venegia mentre gli altri due vertici sono Forcella Venegia e malga Venegiota .   
Nel primo tratto,  abbastanza ripido e monotono, risalgo una valletta boscosa situata sopra malga Venegia (sentiero R17). Uscito dal bosco continuo in campo aperto con grande panorama sulla valle e sulle Pale. Seguendo la traccia battuta arrivo senza problemi a Forcella Venegia dove mi aspetta un grande panorama che spazia da cima Bocche alla Marmolada  fino al Pelmo (1h30 dalla partenza)
Ritorno indietro fino al crocevia che avevo visto nella salita e dopo aver superato un torrentello ghiacciato inizio la lenta discesa sulla traccia invernale del sentiero 749 attraversando le vaste e ondulate distese innevate della Manda e della Busa dei Laibi limitate da un rado bosco di larici e abeti. La vista dell'imponente parete sud del Mulaz di fianco e delle snelle Pale di fronte rendono questa parte dell'escursione semplicemente entusiasmante. La traccia è ben battura ma non sembra molto frequentata, infatti non incontro nessuno. Molte invece sono le tracce degli sci-alpinisti che arrivano qui scendendo da Cima Caladora o da cima Valles. Dopo aver fatto la sosta pranzo sui gradini dell'unica baita che si trova sul sentiero seguo la traccia che entra nel bosco e attraversa due vallette solcate da torrenti semi-ghiacciati. Giungo infine sul fondovalle in località Campigol della Vezzana dove il 749 si unisce alla forestale che percorre tutta la val Venegia. Non mi resta che seguirla ammirando spesso a ritroso le Pale che dominano imponenti la vallata. Raggiungo malga Venegiota, ormai nell'ombra e poi malga Venegia che  invece si gode gli ultimi raggi di sole. Seguendo per un altro breve tratto la forestale ritrovo infine il freddo parcheggio di Pian dei Casoni da cui ero partito.
In questa splendida escursione oltre alle ciaspole è consigliabile portarsi anche i ramponcini che diverranno utili durante la salita della valletta sopra malga Venegia. Prima di intraprendere il giro raccomando di consultare  il bollettino valanghe e  verificare le condizioni del manto nevoso soprattutto nella parte alta dell'anello





Come arrivare: da Predazzo in val di Fiemme si prende la strada per passo Rolle. Dopo Paneveggio si gira a sinistra sulla strada per passo Valles e successivamente a destra seguire le indicazioni per la Val Venegia. Parcheggio presso il parking di Pian dei Casoni. Da lì si segue la forestale o il sentiero nel bosco fino a malga Venegia aperta anche durante tutta la stagione invernale



Quando arrivo al parcheggio di Pian dei Casoni la temperatura è molto bassa. La zona vede poco il sole ma non c'è umidità nell'aria e il freddo è sopportabile 



Mi incammino lungo la forestale che porta a malga Venegia



Dopo circa 20' sono in vista delle Pale. Il sole illumina solo il versante sud-est, quello dove si svolge il mio giro



Il versante sud
-est della val Venegia è decisamente quello più soleggiato. In basso lo stallone di malga Venegia e in alto la zona dove si svolgerà il mio giro



L'accogliente malga Venegia durante l'inverno è aperta anche nei giorni feriali segno che la valle è molto frequentata. Il mio sentiero R17 parte sulla destra 



Inizia la parte più monotona dell'escursione che consiste nel risalire nel bosco questa valletta. Fortunatamente la traccia è ben battuta. Metto i ramponcini che mi aiutano molto nella progressione. Artax è  già passato in modalità  avvistamento animali selvatici e lo devo tenere legato anche perché mi trovo in un parco naturale dove i cani devono stare legati per non disturbare la fauna selvatica



Dopo un'ora sono fuori dal bosco



La traccia mi porta ad attraversare il versante soleggiato della montagna passando nei pressi di una baita chiamata "Baita el Coston"  posta in magnifica posizione panoramica. L'escursione potrebbe anche fermarsi qui ma proseguo secondo il mio piano



Su questo versante soleggiato la neve in alcuni punti comincia a scarseggiare. Proseguo stando alla sinistra della valletta che ora è meno profonda



Arrivo a questo crocevia  che indica la via del ritorno a valle ma per ora proseguo intenzionato ad arrivare a Forcella Venegia. Passerò di qui nel ritorno  



Quando arrivo a Forcella Venegia soffia un vento gelido che non invita a fermarsi a lungo, ed è un peccato perché il panorama è molto bello. Di fronte a me c'è il Col Margherita e sullo sfondo distinguo da sinistra Cima dell'Uomo, il Gran Vernel e la parete sud della Marmolada



Mi sposto sulla destra e risalgo un dosso per poter vedere dell'altro. A destra c'è la parete nord di Cima del Lago, chiamata così perché nei pressi della cima c'è un laghetto. Si trova sulle mappe anche sotto il nome di Cima Caladora  2313 m.



Sotto ai miei piedi c'è la strada che scende da passo Valles, in lontananza si vedono il  Civetta il Pelmo e cima Sorapiss



Dalla parte opposta di Forcella Venegia c'è cima Valles che sovrasta il passo omonimo. Sullo sfondo da sinistra Cima Bocche, Cima Juribrutto e il Col Margherita



Cima del Lago  invece sarà la meta di una prossima escursione 



Cima del Lago e Cima Valles sono due frequentate mete sci-alpinistiche



Scendo dalla forcella sulla traccia dell'andata e mi fermo arrivando all'altezza di questo crocevia. La traccia che vedo mi permetterebbe di passare dall'altra parte della valletta sul sentiero 749 ma la prudenza mi suggerisce di scendere ancora un pò e passare dall'altra parte utilizzando un'altra traccia più sicura che parte dal crocevia che avevo visto durante la salita



Questa traccia mi sembra più sicura. Una volta passato dall'altra parte ritroverò il 749 risalendo leggermente il pendio. La zona a ridosso della valletta prende il nome delle "Rosse"



Eccomi dall'altra parte e qui comincia la parte più piacevole del giro. Anche il vento è scemato lasciandomi ammirare lo spettacolo delle Pale nel silenzio assoluto. Ci sono numerose tracce di sciatori ma non non vedo nessuno in giro. Risalgo leggermente quel dosso sulla sinistra e ritrovo la traccia invernale del 749 che scende da forcella Venegia



Attraverso radure come questa con lo sguardo sempre rivolto al magnifico spettacolo delle Pale di S.Martino



In questo punto la traccia attraversa il bosco... 



...uscendone in questo paesaggio da cartolina, molto più bello nella realtà



In mezzo c'è una baita, ideale per la mia pausa pranzo



La baita serve al pastore come ripostiglio ed è molto spartana ma almeno ci si può sedere sui suoi gradini all'asciutto



Da dove mi trovo posso vedere il profilo carenato del Castelaz e quello morbido della Costazza



Proseguendo la traccia passa ai piedi della parete sud del Mulaz e si unisce a quella che proviene da Forcella Venegiota





Il 749 ora si inoltra in un bosco dove prevalgono i larici...



...scende sul fondo del Vallon della Venegiota attraversando un torrente ghiacciato e 
risale dall'altra parte per riprendere la sua sinuosa discesa. In questo punto penso sarebbe difficile orientarsi senza una traccia anche se ci sono dei segnali sugli alberi



Attraverso un altro torrentello mezzo ghiacciato



Dopo due ore, 
soste comprese, di una bellissima discesa arrivo sul fondovalle e attraverso ancora delle radure. Sullo sfondo Cima Bocche e Cima Juribrutto



Incrocio il sentiero 710 che sale al Mulaz



Anche questo tratto sul fondovalle è molto piacevole



Quando arrivo alla forestale della Val Venegia la luce comincia a prendere le tonalità del tramonto. Sull'antica strada militare ora scendono sciatori e slitte che provengono da Baita Segantini



Inizio la discesa verso malga Venegia messa a 20'



...intanto le ombre si allungano sul fondovalle



Poco dopo sono a malga Venegiota



Le principali cime che delimitano ad est questa splendida valle dolomitica sono (da destra): il Cimon della Pala 3167 m. Cima Vezzana 3187 m., Cima dei Bureloni 3117 m. al centro, il Campanile di Val Grande 2976 m., Cima del Focobon 3043 m. e il Mulaz 2896 m.



Il nome Venegia deriva da "Venezia" perché ai tempi della repubblica i tronchi dei suoi alberi servivano per i cantieri  della Serenissima. Il legname veniva trascinato a passo Valles e fatto fluitare lungo i torrenti Biois e Cordevole



Quando r
aggiungo malga Venegia sono solo le 15h30 ma già il sole se ne sta andando. Il versante sud invece è ancora ampiamente illuminato


Non mi resta che ritornare al parcheggio. Do un ultimo sguardo a queste montagne che non smettono di incantarmi. A presto.

Scarica la traccia gps da Wikiloc





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