
Lunghezza:11,8 km
Dislivello: 443 m
Tempo in movimento: 3h20
Altitudine max: 1531 m.
Difficoltà: facile
Questa facile ciaspolata si svolge sull'Alpe del Sengio Alto, la piccola catena dolomitica situata tra il massiccio del Carega e quello del Pasubio, al confine tra Trentino e Veneto. L'anello parte dal Passo di Pian delle Fugazze in Vallarsa 1163 m. e passando per malga Boffental arriva a passo di Campogrosso e al suo rifugio. Il ritorno avviene sulla strada delle Sette Fontane (chiusa al traffico veicolare) che collega i due passi. Il percorso è molto soleggiato tranne il tratto iniziale che si svolge all'ombra del Cornetto di Vallarsa. L'alta frequentazione soprattutto da parte di escursionisti veneti assicura una traccia sempre battuta.
Dopo un tratto iniziale sulla S.P. 219 alla prima diramazione seguiamo sulla sinistra la strada delle Sette Fontane G18 che troviamo innevata e perfettamente battuta dal gatto delle nevi. Percorsi 1,9 Km imbocchiamo sempre sulla sinistra un sentiero nel bosco privo di segnaletica, inizialmente ripido ma la cui pendenza diventa più clemente quando giungiamo sul pascolo di malga Boffental posta in una vasta radura ai piedi del Cornetto di Vallarsa. Continuiamo in piano per 200 m. e al bivio prendiamo sulla sinistra la traccia del sentiero 173 in leggera salita. Compiendo una curva sulla destra la pista va a raccordarsi un po' sopra con il 170 proveniente dalla Selletta del Cornetto. Attraversiamo ora la radura soleggiata sotto le creste del Baffelan passando accanto a grossi massi, testimoni di antiche frane. Ci inoltriamo in una faggeta e alzandoci gradualmente andiamo a intercettare il sentiero 177 proveniente dal passo del Baffelan. Il sentiero adesso contorna il versante ovest della cima delle Ofre uscendo dal bosco ai piedi del sperone della Sisilla. Giunti ad una curva vediamo sotto di noi il rifugio di passo Campogrosso che raggiungiamo poco dopo. Il rifugio T. Giuriolo 1457 m. è posto sulla testata della valle dell'Agno e vi arriva la strada proveniente da Recoaro Terme. E' aperto tutto l'anno. Per il ritorno optiamo per la strada delle Sette Fontane, antica strada militare che dal rifugio arriva al vicino passo di Campogrosso e con leggera costante pendenza scende al passo di Pian delle Fugazze contornando i pascoli di malga Pra di Mezzo e di malga Boffental. Lungo tutto il percorso possiamo ammirare il selvaggio gruppo del Carega (le "Piccole Dolomiti") e della Vallarsa. Un'alternativa per il ritorno è quella di scendere lungo la Strada del Re che contorna il Sengio Alto sul versante sud passando per un ponte tibetano; nel caso si scelga tale opzione meglio informarsi presso il rifugio sulle condizioni della neve e la praticabilità della strada
3/2/2023

Come arrivare: da Rovereto si segue la strada per la Vallarsa sulla tortuosa SP 46 del Pasubio in direzione di Vicenza. Un posteggio libero (piccolo) e un altro a pagamento si trovano al passo Pian delle Fugazze di fronte alla strada per Campogrosso. Un' altra più grande area di sosta a pagamento si trova 50 m dopo il passo in corrispondenza della strada che porta al sacrario militare. Altri parcheggi a pedaggio si trovano lungo la S.P. 219 di Campogrosso


Parcheggiamo fortunosamente sull'ultimo stallo libero del parcheggio gratuito situato di fronte alla locanda e ci incamminiamo sulla strada provinciale diretta a Camposilvano. Di neve ce n'è abbastanza ma ben lontana dal nascondere i paletti gialloneri

Dopo 500 m. prendiamo sulla sinistra la strada delle Sette Fontane (segnaletica G18) che troviamo perfettamente innevata e battuta dal gatto delle nevi. La strada lunga 5,8 km raggiunge il passo di Campogrosso ma è stata chiusa al traffico veicolare per proteggere l'integrità di un territorio importante per la presenza delle numerose sorgenti che alimentano la Vallarsa (da qui l'origine del nome della strada).

Quando la strada esce dal cono d'ombra del Cornetto di Vallarsa siamo arrivati all'inizio del sentiero che porta a malga Boffental. Stranamente non ci sono segnali per la malga. Si sale inizialmente sale abbastanza ripidamente. La traccia è ben battuta e a noi basta indossare i ramponcini per procedere in modo più sicuro e spedito

Quando arriviamo in vista di malga Boffental situata in mezzo ad un vasto pascolo ai piedi del Cornetto di Vallarsa il sentiero è diventato quasi pianeggiante

Le affascinanti Piccole Dolomiti ora nella veste invernale delimitano a sud ovest la testata della Vallarsa
Le guglie dolomitiche del gruppo del Fumante ricordano molto quelle delle sorelle maggiori

Il pascolo di malga Boffental

La frastagliata catena del Sengio Alto è percorsa da un panoramico sentiero di arroccamento scavato nella ruda roccia e risalente alla prima guerra mondiale

Malga Boffental o Bovental. Pare che il suo nome provenga dal cimbro bolf-lupo e quindi Boffental significa valle del lupo. Lungo queste montagne è avvenuta la migrazione del branco di lupi che dai Lessini è andato a popolare il Pasubio e gli altipiani di Folgaria Lavarone e Asiago. Dopo 150 anni di assenza, nel 2019 nella regione Trentino Alto Adige venivano recensiti 13 branchi di lupi composti ciascuno da 4-8 individui

Il pascolo di malga Boffental

La frastagliata catena del Sengio Alto è percorsa da un panoramico sentiero di arroccamento scavato nella ruda roccia e risalente alla prima guerra mondiale

Malga Boffental o Bovental. Pare che il suo nome provenga dal cimbro bolf-lupo e quindi Boffental significa valle del lupo. Lungo queste montagne è avvenuta la migrazione del branco di lupi che dai Lessini è andato a popolare il Pasubio e gli altipiani di Folgaria Lavarone e Asiago. Dopo 150 anni di assenza, nel 2019 nella regione Trentino Alto Adige venivano recensiti 13 branchi di lupi composti ciascuno da 4-8 individui

Dopo la malga la pista battuta raggiunge in piano il bivio con il 173 proveniente dalla strada delle Sette Fontane. Ne seguiamo la sua traccia che puntando verso la montagna va ad innestarsi poco sopra col 170 proveniente dalla Selletta del Cornetto, visibile sullo sfondo. Il sentiero passa accanto a dei grandi massi caduti dal Baffelan

Poi entriamo nuovamente in una faggeta e gradualmente iniziamo a salire contornando il versante della cima delle Ofre

Il 170 che fa parte del Sentiero Europeo E5 intercetta qui il sentiero 177 proveniente dal passo del Baffelan. Ormai il rifugio non è lontano

Quando usciamo dal bosco ci troviamo sotto il torrione della Sisilla sulla cui cima è stata posta una grande statua della Madonna raggiungibile con un sentiero non banale

Ad una curva appare sotto di noi il rifugio Toni Giuriolo che scopriamo con nostro piacere essere aperto tutto l'anno

Questa invece è malga Campogrosso situata poco lontano e chiusa in inverno

L'arrivo della strada che sale da Recoaro Terme distante circa 11 km. La strada viene chiusa alla prima nevicata e riaperta al traffico a primavera

Il rifugio, chiamato anche rifugio Campogrosso, è dedicato alla memoria di Toni Giuriolo, l'eroe della resistenza vicentina. Di fronte al rifugio si trova un centro polifunzionale che ospita eventi dedicati all'alpinismo. Il rifugio è luogo di partenza per le escursioni sul gruppo del Carega e sulla piccola catena del Sengio Alto


L'arrivo della strada che sale da Recoaro Terme distante circa 11 km. La strada viene chiusa alla prima nevicata e riaperta al traffico a primavera

Il rifugio, chiamato anche rifugio Campogrosso, è dedicato alla memoria di Toni Giuriolo, l'eroe della resistenza vicentina. Di fronte al rifugio si trova un centro polifunzionale che ospita eventi dedicati all'alpinismo. Il rifugio è luogo di partenza per le escursioni sul gruppo del Carega e sulla piccola catena del Sengio Alto

Una vista molto parziale della valle dell'Agno. L’Alpe di Campogrosso è stata riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario (SIC). Fa parte della Zona di Protezione Speciale (ZPS) Monti Lessini – Pasubio – Piccole Dolomiti Vicentine e di Rete Natura 2000, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità

Il rifugio e lo sperone della Sisilla

Il passo di Campogrosso dista poche decine di metri dal rifugio. Da lungo tempo questa terra è stata terra di confine, prima tra la Repubblica di Venezia e il Sacro Romano Impero e poi tra Italia e Impero Austro-Ungarico come testimoniano i cippi in pietra. Ora qui passa il confine tra Trentino e Veneto


Iniziamo la discesa sulla strada delle Sette Fontane, antica strada militare. Il paesaggio tutt'intorno è incantevole

Il rifugio e lo sperone della Sisilla

Il passo di Campogrosso dista poche decine di metri dal rifugio. Da lungo tempo questa terra è stata terra di confine, prima tra la Repubblica di Venezia e il Sacro Romano Impero e poi tra Italia e Impero Austro-Ungarico come testimoniano i cippi in pietra. Ora qui passa il confine tra Trentino e Veneto


Iniziamo la discesa sulla strada delle Sette Fontane, antica strada militare. Il paesaggio tutt'intorno è incantevole

Da qui è ben visibile la statua della Madonna della Sisilla protetta da una struttura trasparente

La montagna visibile in lontananza sulla sinistra è lo Zugna 1616 m. da dove passa il Sentiero della Pace che percorrendo tutta la dorsale sinistra della Vallarsa arriva al rifugio Fraccaroli 2232 m. sul Carega

Lungo la dorsale destra della Vallarsa spicca il Corno Battisti. Sulla sinistra si scorge l'inconfondibile profilo di cima Tosa 3136 m. nel gruppo del Brenta, distante da noi circa 50 km.

La strada delle Sette Fontane contorna i pascoli delle due malghe, Prà di Mezzo e Boffental visibile in lontananza

Negli anni settanta fu realizzata una strada lunga 5 km (la strada delle Siebe) che dal paese di Ometto arriva a passo di Campogrosso. La strada non è mai stata aperta al traffico per mancanza di fondi e per altre ragioni più o meno note. Se ne scorge il tracciato in questa foto

Artax approfitta di una sosta per scrutare la valle in cerca di qualche movimento sospetto

Il monte Cornetto 1899 m. si trova sulla testata della valle al centro della Vallarsa ed è visibile anche da molto lontano. La cima si raggiunge da Pian delle Fugazze con il sentiero 170-175. Gli ultimi 100 metri sono attrezzati

Una delle prese d'acqua che si trovano nei pressi della strada. La sua chiusura mira anche alla protezione delle sorgenti da possibili agenti inquinanti. Nonostante la presenza in valle di tre bacini idroelettrici (Speccheri, Buse, S.Colombano) la Vallarsa ha sofferto recentemente a causa della siccità

Ritorniamo al bivio e al sentiero preso alla mattina. Ora non ci resta che ripercorrere nell'ombra serale gli ultimi chilometri fino al passo
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