Lunghezza: 8,7 Km
Dislivello: 709 m
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 2538 m
Difficoltà: facile
Dopo il lungo periodo di lockdown abbiamo deciso di riprendere le nostre escursioni con una uscita tranquilla e facile, buona per saggiare la nostra forma fisica. All'inizio di giugno se si va in alta montagna è meglio scegliere un itinerario esposto a sud-est per evitare di affondare nella neve primaverile spesso ancora presente sugli altri versanti della montagna. Il passo delle Selle, posto sopra il passo di S.Pellegrino all'inizio della soleggiata Catena di Costabella è una meta ideale. Il passo collega la val S.Nicolò con la val S.Pellegrino ed è punto iniziale della ferrata "Bepi Zac" e dell'Alta Via Bruno Federspiel. La prima si dirige a nord sulle creste della catena di Costabella, la seconda corre a sud su quelle della catena dei Monzoni. Nella parte iniziale della salita, per accorciare i tempi, abbiamo seguito un sentiero che supera un vallone sotto il Sas dal Musc, attraversa un vasto pascolo e va infine a collegarsi al più facile ma lungo E604 che dal passo S.Pellegrino raggiunge il passo delle Selle. Nel ritorno abbiamo invece seguito il sentiero ben visibile che attraversando il dolce pianoro prativo raggiunge la stazione a monte della seggiovia Costabella; da lì tagliando liberamente per i prati abbiamo raggiunto la sottostante Baita Paradiso e poi una sterrata che ci ha condotti alla stazione della seggiovia da cui eravamo partiti. L'escursione si svolge in un ambiente dolomitico grandioso dove l'occhio può spaziare a sud sulla catena di Bocche e sulle Pale di S.Martino, ad est sulla catena di Costabella e più lontano sul Civetta e sul Pelmo, ad ovest sui Monzoni e a nord sul Catinaccio
Come arrivare: dalla tangenziale di Moena in val di Fassa si prende la direzione per Passo S.Pellegrino (11 Km). Giunti al passo si posteggia nel primo grande parcheggio che si trova sulla destra, di fronte alla stazione di partenza della seggiovia Costabella
Posteggiamo al passo S.Pellegrino nel primo grande parking che si incontra salendo da Moena. Siamo di lunedì e agli inizi di giugno e questo spiega le poche auto presenti. Sullo sfondo cima Juribrutto e cima Bocche
Dall'altra parte della statale c'è la stazione di partenza delle seggiovia Costabella. Prendiamo la sterrata che da lì parte sulla sinistra
La mappa della zona e in blu il nostro itinerario
Al primo tornante lasciamo la sterrata e attraversiamo il prato lungo una traccia ben visibile
Il sentiero non numerato ci conduce in nei pressi di una casetta bianca
Da qui si inizia a salire più ripidamente lungo questo vallone su una mulattiera costruita dalle truppe italiane nel corso della prima guerra mondiale
L'orizzonte si fa ora più vasto. La catena di Bocche sul versante nord è ancora innevata sopra i 2100 m
Attraversiamo un ponticello e ci spostiamo sull'altro versante del vallone sotto il Sas dal Musc
Questa è una variante più ripida del sentiero lungo la quale si trova una postazione d'artiglieria italiana. Noi seguiamo la variante più facile. Gli italiani cercarono invano di sfondare le linee austriache appostate sulla catena di Costabella creando degli avamposti in caverna sotto il Sas dal Musc e sul Colifon, due modesti rilievi sopra il passo di S. Pellegrino
Incontriamo due larghe caverne scavate dall'esercito italiano
Continuando a salire ci avviciniamo all'uscita del vallone in vista della catena di Costabella
Ci troviamo su un vasto pascolo. La neve si è sciolta da poco e l'erba è ancora gialla e piegata dal peso della massa nevosa. Ciononostante si iniziano a vedere qua e là macchie di fiori e ciuffi di verde
Attraversiamo la prateria in leggera salita chiamata la Campagnaccia
La Campagnaccia e la catena di Costabella sono ormai sgombre dalla neve
Con una breve digressione dal sentiero è possibile raggiungere il laghetto della Campagnola, ormai quasi completamente invaso dalla vegetazione lacustre
La freccia rossa indica il rifugio e il passo delle Selle, ancora lontani. Ci aspetta un'altra salita su quel costone
Più sopra scorgiamo un fuoristrada parcheggiato, probabilmente quello del gestore del rifugio salito per preparare la prossima apertura
Superato il ripido costone, un breve tratto in più lieve salita ci permette di tirare il fiato prima dello strappo finale. Artax ha puntato una marmotta che ha già segnalato la sua presenza a tutta la sua tribù
Nell'ultimo tratto il nostro sentiero si porta sulla destra e va a congiungersi con la sterrata del 604. Bisogna attraversare un piccolo nevaio la cui neve fortunatamente non cede sotto il nostro peso
Il rifugio privato Bergvagabunden Hütte si trova proprio a fianco del passo su una piccola altura a 2529 m. E' gestito da Floriano Pellegrin figlio di quel Bepi Zac, nota guida alpina fassana, da cui prende il nome il sentiero attrezzato che percorre le creste di Costabella. Il rifugio è dedicato a tutti i "vagabondi della montagna" ... come noi
Un capitello posto sul passo raccoglie dei cimeli della prima guerra mondiale. Il passo faceva parte della linea di difesa austriaca del fronte della Marmolada e qui gli austriaci avevano costruito un piccolo villaggio di baracche per il ricovero delle truppe
Il sentiero attrezzato Bepi Zac segue i crinali della catena di Costabella in un connubio di natura e storia ripercorre l'antica linea di difesa austriaca passando tra trincee, baraccamenti, caverne, osservatori e postazioni d'artiglieria
Appena sotto il rifugio si trova il bivacco, trovato chiuso
Sull'altro versante la Valle delle Selle è attraversata sempre dal 604 che più sotto raggiunge il rifugio Taramelli, bel rifugio che ha conservato la pianta quadrata tipica dei primi rifugi alpini. Proseguendo si arriva a malga Monzoni e in val S.Nicolò. In lontananza, a mezza costa sull'altro versante della valle, si scorge il rifugio Vallaccia raggiunto nel corso di una precedente escursione a cima Undici
A nord sullo sfondo la Roda di Vael e il Rosengarten con le torri del Vajolet
Zoom sulle Torri del Vajolet (foto di Maurizio)
Il panorama che si gode dal terrazzo del rifugio
Oltre la catena di Bocche svettano le cime delle Pale di S.Martino
Zoom sul Cimon della Pala e sul passo del Travignolo (foto di Maurizio)
Verso est la poderosa parete nord del monte Civetta
La Forca Rossa e in lontananza il Pelmo, chiamato " el caregon del padreterno" per la sua forma che ricorda un trono (foto di Maurizio)
In direzione opposta e come naturale prosecuzione del sentiero Bepi Zac parte l'Alta Via Bruno Federspiel, un sentiero attrezzato che percorre tutta la cresta dei Monzoni, dal passo delle Selle alla forcella de la Costela. E' un percorso interessante dal punto di vista storico (fortificazioni della grande guerra) e naturalistico (il granito scuro dei Monzoni, roccia eruttiva intrusiva affiora tra il calcare della dolomia)
Ripartiamo ora sotto le nuvole
Poco più in basso prendiamo sulla sinistra il sentiero diretto alla stazione a monte della seggiovia Costabella
In lontananza a sud est si scorge l'imponente parete nord dell'Agner
Zoom sull'Agner (foto di Maurizio)
Nella foto sono visibili la stazione della seggiovia di Costabella (estrema sinistra), la Baita Paradiso, il laghetto della Campagnola e il passo S.Pellegrino con le piste da sci che scendono dal col Margherita
Intanto lui non la smette di perlustrare il terreno in cerca di marmotte
Sulla neve arrossata dalla sabbia del deserto si è posata una farfalla, segno che la natura si sta ormai svegliando anche qui
Uno sguardo all'indietro. Il rifugio è ormai lontano. Procediamo spediti sul sentiero tra roccette, macchie di neve e prati punteggiati di fiori variopinti dove domina il giallo dei ranuncoli
Le creste di Costabella
Un sentiero diretto a cima Uomo
La Cima dell'Uomo, posta alla fine della catena di Costabella, con i suoi 3010 m è la maggiore elevazione del gruppo. Si riconosce dalla croce, sempre visibile
Dietro quei dossi erbosi c'è Fuciade
La stazione a monte della seggiovia di Costabella
Scendiamo liberamente ora lungo i prati in direzione della Baita Paradiso, frequentato posto di ristoro prossimo alla riapertura stagionale
Ormai siamo in vista del passo. Non ci resta che seguire questa sterrata per ritrovare in breve il nostro parcheggio.
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