Giro del monte Bullaccia



Lunghezza: 11 km
Dislivello: 459 m.
Altitudine max: 1713 m.
Difficoltà: medio
Tempo in movimento: 3h

Il Bullaccia (Puflatch in tedesco, Bulacia in ladino) è un magnifico belvedere naturale da cui si gode un panorama a 360° sui più famosi gruppi dolomitici dell'area ladina (Sciliar, Catinaccio, Sassopiatto, Sassolungo, Sella, Odle, Puez e altro ancora). L'anello si svolge in gran parte sul bordo di questo modesta e ondulata altura che si può considerare facente parte dell'Alpe di Siusi. L'escursione  è facile, con dislivello modesto, adatta anche alle famiglie e fattibile in ogni stagione. Noi ci siamo andati in autunnno e abbiamo incontrato poca gente.
Dopo aver raggiunto Compaccio dal parcheggio della seggiovia Spitzbühl si seguono le indicazioni per il giro del Bullaccia. Il primo tratto è su stradina asfaltata  poi ad un bivio si tiene la sinistra e si continua su bel sentiero che segue il bordo dell'ondulato alpeggio con magnifiche visuali sullo Sciliar, Castelrotto, la valle dell'Isarco e sul Renon. Si arriva al rifugio Arnika poi ad un punto panoramico (Gollerspitz) e alle "Le panche delle streghe", affascinante luogo che rimanda ad antiche leggende locali. Grandi panche scolpite artisticamente  invitano lungo il sentiero a pause contemplative. Sempre stando sul bordo dell'altopiano il sentiero ora vira lentamente ad est con visuali sempre più ampie sulla val Gardena e Ortisei. Raggiungiamo infine il punto più alto e panoramico dell'escursione (Croce di Filln 2177 m.) dove il vastissimo paesaggio a 360° sui gruppi dolomitici citati domanda una doverosa sosta. 
Inizia il ritorno in direzione sud-est con il sentiero che inizia a scendere sinuoso attraverso il vasto pascolo punteggiato da baite isolate. Ora di nuovo su stradina  asfaltata, dopo esser passati accanto al ristorante Bullaccia e ad un impianto di risalita (chiusi in autunno), andiamo a ricongiungerci con il primo tratto dell'andata. Subito fuori Compaccio prendiamo sulla sinistra un sentiero nei campi che in 10' ci riporta al parcheggio dell'impianto Spitzbühl dove avevamo parcheggiato.
5/11/2024 



Come arrivare: si esce dalla A22 a Bolzano nord e si seguono le indicazioni per l'Alpe di Siusi. Giunti a Siusi si continua sulla strada per Castelrotto fino all'incrocio sulla destra con la strada per S.Valentino e per l'Alpe di Siusi. Dopo circa 6 km si raggiunge il parcheggio dell'impianto di risalita Spitzbühl dove si parcheggia (parcheggio gratuito). Attenzione: durante la stagione turistica (inverno ed estate) la strada viene chiusa al traffico in salita a partire dalle ore 9 fino alle 17. Il parcheggio giornaliero a Compaccio in alta stagione costa 28,5 €! In alternativa c'è la cabinovia Siusi-Compaccio (28€ A/R a persona). Un'alternativa è l'autobus. Qui  ci sono altre informazioni







 A differenza dell'esoso parcheggio di Compaccio quello presso la seggiovia Spitzbühl 1713 m. è gratuito. Da qui parte un sentiero che in 20' conduce a Compaccio (Compatsch) 1820 m.  



L'altopiano dello Sciliar con le torri 
Euringer 2394 m. e Santner 2414 m (a destra). In alto, parzialmente nascosto, si scorge il monte Pez 2563 m.   



In bassa stagione questo è il costo del parcheggio giornaliero a Compaccio. Negli ultimi anni i prezzi del parcheggio e della funivia sull'Alpe di Siusi sono schizzati  in modo vertiginoso



Ho un'innata simpatia per questo tipo di semplici mappe... 



Da Compaccio seguiamo le indicazioni per il Bullaccia  Sullo sfondo il monte Piz dove arriva la funivia da Ortisei



La stradina attraversa una zona dove si trovano delle strutture alberghiere e ricreative. Sullo sfondo la nostra meta di oggi



Ad un bivio abbandoniamo la stradina asfaltata e suguiamo il sentiero 14



Dopo una prima decisa salita il sentiero tende ad appianarsi portandosi sul bordo della piatta montagna e ci regala un primo panorama. A sinistra lo Sciliar, in basso si scorge la valle dell'Isarco e in lontananza la valle dell'Adige con la costiera della Mendola





Le baite della zona sono diventate nel corso degli anni anche luogo per le vacanze. Le più grandi, sparse nella vasta Alpe di Siusi 
(Mont Sëuc in ladino, Seiser Alm in tedesco) sono diventate anche pensioni o locande molto frequentate



Ci troviamo ora sopra il paese di Castelrotto (
Kastelruth)
 



Il Gollerspitz è un punto panoramico impreziosito da questa panca ricavata da vecchi tronchi a partire dai quali la fantasia degli artisti-artigiani ha ricavato la figura di un mostro fantastico







Dall'altra parte della valle si estende l'altopiano del Renon, il contrafforte a sud-est delle alpi Sarentine. 
Più a nord l'Alpe di Villandro ne è la naturale continuazione 





I pascoli hanno assunto i colori caldi della brughiera
. Il Sassopiatto e il Sassolungo, le montagne regine dell'escursione, separano la val Gardena dalla val di Fassa. Alla loro sinistra il massiccio gruppo del Sella. Continuiamo in leggera salita sul nostro sentiero



Verso sud i Denti di Terrarossa, assieme allo Sciliar e al Catinaccio delimitano l'Alpe di Siusi 



Dopo aver superato il rifugio Arnika situato in una rientranza e sul bordo di una valletta arriviamo alle "Panche delle Streghe", Banc' da la Stríes in ladino, dei gradini rocciosi in porfido, dalla forma di poltrone, dove la leggenda racconta si riunissero nei loro voli le streghe dello Sciliar per ammirare il paesaggio e per  compiere i loro riti magici. La cultura ladina è ricca di leggende legate alle dolomiti




La valle dell'Isarco all'intersezione con la val Gardena. Il paese in basso, posto in posizione soleggiata, è Laion, soprannominato la "porta della val Gardena" perché situato all'inizio della valle



Il sentiero, protetto nelle zone esposte da palizzate, si dirige ora in direzione est seguendo l'orientamento della sottostante val Gardena. Sullo sfondo Seceda, le Odle e il gruppo del Puez. A sinistra sull'altro versante della valle i vasti pascoli di Rasciesa di fuori 


Un'altra panca, questa ricavata da un intero albero, radici e rami compresi



Il paese di Ortisei è proprio sotto di noi!



La val Gardena è una delle cinque valli ladine. Le altre sono la val Badia, la val di Fassa, Fodom (Livinallongo) e la conca ampezzana. L'Alpe di Siusi dunque fa parte della Ladinia trovandosi al suo centro. In basso al centro il monte Piz



La varietà contribuisce alla bellezza del pasesaggio dolomitico: le linee verticali e ardite con i colori grigio azzurri delle rocce vengono temperate da quelle orizzontali degli alpeggi e dei boschi dai colori più caldi


Siamo ormai giunti alla sommità del monte Bullaccia dove si trovano un tavolo, delle panche e un grande crocifisso (Croce di Filln 2177 m.). In primo piano il monte Pic, dietro da sinistra le Odle, lo Stevia, il gruppo del Puez e all'estrema destra la Marmolada. Solo qui troviamo un pò di turisti 



Dalla Croce di Filln  il sentiero si orienta decisamente verso sud e inizia la discesa verso Compaccio non più sul bordo del Bullaccia ma portandosi piuttosto all'interno dell'alpeggio   



Questi monticoli di sassi ricordano alla lontana gli Stoarne Mandln, gli omini di pietra di Sarentino. Chissà se hanno qualche significato simbolico  e perché si trovano qui...  



Lungo tutto il ritorno ci accompagna questo monumento naturale. Il gruppo del Sassolungo 3184 m. (Lang Kofel, pietra lunga in tedesco, Saslonch in ladino), una delle montagne più iconiche e fotografate al mondo, è quello che resta di una grandiosa scogliera corallina nata circa 240 milioni di anni fa nel mare della Tetide, gradualmente emersa per i movimenti tettonici e successivamente rimodellata dagli agenti atmosferici  



Il sentiero passa vicino al ristorante Bullaccia e all'arrivo della seggiovia omonima, Da lì inizia a scendere più decisamente andando infine a ritrovare la stradina asfaltata dell'andata. In inverno sul Bullaccia dal ristorante parte una pista per slittino che finsce nei pressi di Compaccio





Usciti da Compaccio ritroviamo il bel sentiero che scende al parcheggio della seggiovia Spitzbühl.

Scarica la traccia gps da Wikiloc

Relive

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